Guerra in Israele

"In 300mila via da Rafah". Giallo Sinwar: "Non è lì"

Israele ordina l'evacuazione di altri quartieri della città sotto assedio. I media: "Il leader di Hamas forse è a Khan Younis"

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L'esercito israeliano continua a operare a Rafah, compreso il valico, nel sud della Striscia ed ha intensificato le azioni nell'area di Zeitun vicino a Gaza City, nel centro dell'enclave palestinese. A Rafah «sono stati scoperti numerosi imbocchi di tunnel, e sono stati eliminati terroristi armati». A Zeitun sono state invece rinvenute «larghe quantità di armi», tra cui fucili «nascosti in una clinica». Anche qui «numerosi i militanti eliminati in combattimenti ravvicinati», ha poi concluso il portavoce militare dello Stato ebraico. Ma non è una partita facile per Tel Aviv. Venerdì le forze israeliane sono state attaccate almeno 17 volte da gruppi armati palestinesi proprio dal quartiere di Zeitun. Ciò suggerisce che «Hamas è stato in grado di preservare o ricostituire le capacità militari». A riferirlo è l'Institute for the Study of, think tank con sede negli Stati Uniti.

L'azione a tenaglia però non è riuscita ancora a mettere all'angolo il leader di Hamas Yahya Sinwar. Che non si nasconderebbe più a Rafah. Lo hanno riferito al Times of Israel fonti anonime, anche se non hanno detto dove si trovi attualmente il temuto capo, ma hanno citato recenti valutazioni dell'intelligence che lo collocano in tunnel sotterranei nell'area di Khan Younis. Una terza fonte ha affermato che Sinwar è a Gaza City. Israele ha fatto dell'eliminazione di Sinwar un elemento chiave del suo obiettivo di distruggere Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha organizzato l'operazione proprio con l'idea di catturare i leader del movimento. Una decisione strategica che ha portato negli ultimi mesi all'uccisione del vicecomandante dell'ala militare di Hamas, Marwan Issa, considerato il numero tre del gruppo terroristico a Gaza. Sinwar e il suo vice, Mohammed Deif, sono però ancora nascosti. A febbraio, l'Idf ha diffuso un filmato che presumibilmente ritraeva Sinwar mentre camminava in un tunnel, in quelle che sono considerate le sue prime immagini dal terribile attacco del 7 ottobre.

La guerra non si placa e continua a mietere le sue vittime. «Decine di civili, fra cui un giornalista, sua moglie e suo figlio, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti» in incursioni aeree israeliane in vari punti della Striscia di Gaza. Il cronista Bahaa Okashae i suoi familiari sono morti in casa nel campo di Jabalia, nel nord. Mentre da Rafah sono pornte all'esodo 300mila persone, il portavoce in arabo dell'Idf Avichay Adraee ha fatto appello ai residenti di Jabalia e Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, di evacuare verso la non distante Gaza City. Su X, Adraee ha avvisato i residenti delle due località «che si trovano in un'area di combattimenti pericolosi» e che Hamas sta cercando «di ricostruire le sue capacità nella zona e che per questo l'Idf opererà con forza». Adraee ha poi rinnovato l'appello ai residenti delle zone orientali di Rafah di evacuare nella zona umanitaria di Mawasi sulla zona costiera sud della Striscia. Ma non finisce qui.

Decine di civili sono stati uccisi e altri feriti ieri all'alba in un bombardamento da parte di aerei e artiglieria su Gaza. I jet israeliani hanno preso di mira diverse aree della Striscia centrale, provocando la morte di almeno 24 persone.

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