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"Schiava della cocaina", la rivelazione choc di Whoopi Goldberg

L'attrice attraversò un momento particolarmente difficile negli anno '80: "Ne uscii solo perché avevo paura di morire"

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Il successo e le dipendenze, due elementi che vanno spesso di pari passo nella carriera di un personaggio di grande fama a Hollywood: anche Whoopi Goldberg ha attraversato dei momenti bui legati in particolar modo al consumo di cocaina, una droga di cui divenne schiava negli anni '80.

È la stessa celebre attrice a decidere di rivelare aspetti ignoti e poco nobili della sua lunga carriera, raccontandoli attraverso il libro delle sue memorie che uscirà domani, martedì 7 maggio con il titolo di "Bits and Pieces: My Mother, My Brother, and Me". Il consumo di cocaina era diffusissimo nella Hollywood degli anni '80, spiega la 68enne, con veri e propry party a base di droga.

"Venivo invitata a feste dove ero accolta da vassoio pieni di sostanze stupefacenti", racconta nel libro Whoopi Goldberg. "Potevo scegliere quello che volevo. File di cocaina erano disposte sui tavoli e sui ripiani del bagno, a disposizione di tutti". La prassi era talmente consolidata che non solo nessuno si scandalizzava, ma non c'era neppure il timore di essere scoperti: tutti erano "tranquilli e rilassati" mentre consumavano droga, certi del fatto che le forze dell'ordine non avrebbero mai fatto irruzione all'interno dell'abitazione di un regista, di un attore o di un produttore cinematografico di grande successo.

Tutto sembrava procedere per il meglio, anche perché, come rivelato dall'attrice, sembrava in grado di convivere con la sua dipendenza. La cocaina "non sembrava pericolosa", e per un anno tutto andò bene nonostante le conseguenze del consumo abituale dello stupefacente. Anche sul lavoro tutto sembrava procedere per il meglio, almeno fino al momento in cui le cose non cambiarono in modo improvviso e repentino."La cocaina iniziò a prendermi a calci nel sedere", ammette infatti Whoopi Goldberg, e quel che è peggio è che iniziarono anche allucinazioni visive."Una notte mi sembrò di vedere un mostro appostato sotto il letto", scrive l'attrice. Una paura irrazionale, ma in lei si insinuò la convinzione che se mai si fosse alzata dal letto la creatura mostruosa l'avrebbe assalita: "Non mi alzai da lì per ventiquattro ore".

A farle dire basta fu la paura di morire, conseguenza di un episodio che le diede un bello "schiaffo in faccia". Durante un soggiorno in hotel a Manhattan si nascose all'interno di un armadio per assumere la cocaina e lì fu scoperta da un'inserviente della struttura: trovandola nell'armadio dopo aver aperto le ante, la donna gridò terrorizzata. Allarmata dalle urla, l'attrice si levò di scatto e la prima immagine che vide fu quella del suo volto completamente imbrattato di polvere bianca riflessa da uno specchio.

Ebbene proprio quel "frame" fu determinante a spingerla a smettere di drogarsi. "Sapevo che per ripulirmi avrei dovuto cambiare amici, rinunciare ai party. Ma potevo farlo. Perché non volevo morire", spiega l'attrice.

"Non fu facile", ammette, ma alla fine riuscì a uscire dal tunnel.

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