Retrogusto

Fulmine, un gin elettrizzante

Prodotto dalla giovane azienda piemontese Glep, dall’estetica animalista e rock, ha come simbolo una tigre ed è realizzato con macerazione in erbe, spezie e radici delle Alpi Occitane. Il prodotto simbolo (e superpremiato) dellla start-up creata nel 2018 da Enzo Primatesta e Luca Garofalo

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Ha un’estetica aggressiva e molto accurata, un po’ come quei rocker che poi si rivelano, però, dei romanticoni, il Gin Fulmine della Glep, azienda nata a Borgomanero, in Piemonte, nel 2018. Anno in cui Enzo Primatesta, albergatore e ristoratore sul lago di Orta, sommelier e grande amante dei Vermouth, e Luca Garofalo, designer e creativo, fanno partire questa start-up che si propone di diventare un punto di riferimento della liquoristica italiana di nuova generazione. Non un progetto tanto per fare, ma il frutto di anni di assaggi e di passione e dell’idea di voler immettere sul mercato prodotti naturali, senza aromi chimici, usando come botaniche erbe aromatiche e radici della Alpi Occitane. Prima nascono Vermouth, Bitter e Amaro, nel 2019 ecco questo London Dry Gin, che nel 2023 ha raggiunto la finale mondiale e ottenuto la medaglia d’oro al World Gin Award e ha ottenuto riconoscimenti al Concours Mondiale de Bruxelles, alla London Spirit Competition e l’"Ampolla d’Oro" della rivista Spirito Autoctono.

Il Gin Fulmine ha tra le botaniche ginepro, pompelmo rosa, coriandolo, angelica, limone e altri ingredienti che Enzo e Luca non vogliono svelare (come del resto tutti i distillatori che si rispettino) ed è un London Dry molto classico ma un po’ iconoclasta, con una vena agrumata, da bevitori intransigenti che puntano sull’equilibrio degli elementi, su una bevuta verticale e senza ostacoli, dritta ed elettrica. Non a caso il simbolo animale di questo prodotto che è un lampo in bocca è una tigre che sull’etichetta ammicca con un occhiolino al consumatore. Il Gin Fulmine si presta sia per l’assaggio in purezza sia come base per la miscelazione e si propone di essere anche un ottimo digestivo. La gradazione è di 42°, il prezzo sullo shop del sito (glep.it) 40 euro per la bottiglia da 70 cl.

Gli altri prodotti fanno tutti riferimento a un animale iconico e a una immagine assai potente. Il Vermouth Rosso Vandalo (18°, 25 euro per la bottiglia da 75 cl) adotta una misteriosa pantera lacustre, flessuosa e in trance da autostima, e ha tra le botaniche “dichiarate” cannella, garofano, china, cardamomo, zenzero, vaniglia, rabarbaro, cacao e assenzio gentile. Al naso è esotico, orientaleggiante, con note di spezie e vaniglia e al sorso muscolare e pieno. Trova la sua Itaca nei drink “rossi” classici come il Negroni e l’americano ma può essere bevuto liscio o con un po’ di acqua tonica neutra, magari ad accompagnare formaggi di buona stagionatura e il cioccolato fondente.

Il Bitter Rosso Spinto (21°, 25 euro la bottiglia da 70 cl) ha come simbolo la lepre volante, ribalda e inafferrabile. Tra le botaniche esplicite iperico, arancio dolce, arancio amaro, rabarbaro, cassia, genziana e quassio, da cui è facile ricavare una aromaticità di montagna, sferzante, dal naso erbaceo e fresco e dalla bocca amaricante e verticale, di grande lunghezza. Notevole in un Negroni comme il faut, ma anche in un Milano-Torino o in uno Spritz di alto profilo.

Infine c’è l’Amaro di erbe Grinta (28°, 27,50 euro la bottiglia da 70 cl), che ha tra gli ingredienti genepy, ginepro, genzianella, achillea, genziana, menta piperita, quassio, eucalipto e cardo.

L’animale di riferimento è un lupo della Tasmania risoluto e conquistatore. Il colore è verde brillante, il profumo è ricchissimo e piacevolmente balsamico, con riconoscimenti legati alle varie botaniche, il sorso è potente ed elegante al contempo, di grande persistenza aromatica.

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