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Esce il libro che Kubrick fece censurare

Oltre mezzo secolo dopo che il regista perfezionista aveva giurato di bloccarlo, esce negli Usa il 30 aprile The Magic Eye: The Cinema of Stanley Kubrick

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Oltre mezzo secolo dopo che il regista perfezionista aveva giurato di bloccarlo, esce negli Usa il 30 aprile The Magic Eye: The Cinema of Stanley Kubrick. Stanley Kubrick (1928-1999), l'implacabile perfezionista che ha diretto alcuni dei più grandi classici del cinema, era così sensibile alle critiche che, nel 1970, minacciò azioni legali per bloccare la pubblicazione di un libro che osava discutere i difetti dei suoi film.

Il regista di Spartacus e 2001: Odissea nello spazio avvertì l'autore e l'editore del libro che avrebbe lottato «con le unghie e con i denti» e «avrebbe usato ogni mezzo legale a sua disposizione» per impedirne la pubblicazione. E così fu. Ora, a 25 anni dalla sua morte, il libro che Kubrick non voleva che nessuno leggesse viene pubblicato, con oltre mezzo secolo di ritardo. The Magic Eye: The Cinema of Stanley Kubrick di Neil Hornick sarà pubblicato il 30 aprile con tre prefazioni che riflettono la spietatezza del soggetto raccontato nel cercare di bloccare la pubblicazione e controllare la sua immagine. Hornick, oggi 84enne londinese, ha dichiarato che le minacce legali di Kubrick sono state uno shock: «Lo considero un episodio doloroso». Kubrick fu inizialmente disponibile, condividendo la visione di copie dei suoi film altrimenti inaccessibili. Ma dopo aver visto una bozza del libro, il regista cambiò idea e ne bloccò la pubblicazione. Il cineasta si lamentò del fatto che il libro conteneva «un riassunto delle cose buone di ogni film seguito da un riassunto delle cose cattive, che, a parere di Stanley Kubrick, superano sempre quelle buone a causa del modo eccessivamente enfatico in cui tali critiche sono presentate».

L'editore aveva firmato un accordo con Kubrick in cui si affermava che la casa editrice non avrebbe pubblicato nulla «fino a quando l'intero contenuto non fosse stato approvato per iscritto da me».

Kubrick stimò che le critiche «inaccettabili» ammontavano a un terzo del manoscritto di 70.000 parole.

Ma non specificò mai cosa avesse causato tale offesa diventata così insanabile.

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