Retrogusto

Cinzia Benzi, la signora delle bollicine

Premiata dalla guida spagnola Melendo come migliore scrittrice del mondo di questa tipologia di vini, è lì’ideatrice e la curatrice di Bollicine del Mondo di Identità Golose, una app che mappa 625 cantine di differenti Paesi del mondo, il 55 per cento delle quali italiane

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E’ una italiana la migliore scrittrice di bollicine al mondo secondo la spagnola Guía Melendo del Champagne 2024-2025. Si tratta di Cinzia Benzi, ideatrice con Paolo Marchi della guida-app Bollicine del mondo di Identità Golose dedicata alla migliore spumantistica internazionale. “Quello di Cinzia è un riconoscimento a una grande professionista e una grande persona, condividiamo insieme questa professione e una vera amicizia”, ha commentato Jordi Melendo, il catalano appassionato di bollicine residente a Reims e ideatore della Guía Melendo del Champagne. “Condivido questo premio con tutti i miei colleghi che mi hanno permesso di realizzare questa app gratuita, in italiano e in inglese, che permette di viaggiare attraverso il pianeta delle bollicine”, il commento di Benzi.

Cinzia Benzi, classe 1970, piemontese di Canelli ma milanese di adozione, con un grande amore per la Francia dove trascorre molta parte del suo tempo, studi in psicologia e una passione travolgente per l’enogastronomia, che ha un certo punto l’ha rapita, è una delle massime esperte italiane di spumantistica e di Champagne in particolare. Autrice di molti libri, l’ultimo dei quali dedicato alla maison più leggendaria del Sauternes, Château d’Yquem, cura anche la guida Bollicine dal Mondo di identità Golose, un app gratuita che recensisce 625 cantine di 29 differenti Paesi e propone 23 itinerari enogastronomici e che è scritta da sedici tra i maggiori esperti italiani del settore. “Il 55 per cento delle etichette - spiega Benzi - racconta la nostra Italia effervescente, mentre il 45 per cento racchiude cantine europee con il resto del Mondo. Senza dubbio la Francia con le regioni vitivinicole di Champagne, Alsazia, Borgogna, Loira e Jura rappresentano il 29 per cento di questo 45 per cento, le cantine rimanenti sono in Spagna, Gran Bretagna, Germania, Austria, Albania, Romania, Grecia, Portogallo, Slovenia, Svizzera, Israele, Turchia, India, Argentina, Cile, Brasile, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuove Zelanda e altri Paesi del continente asiatico”.

Uno strumento fondamentali per gli appassionati di bollicine di cui Benzi racconta così la genesi. “Bollicine del mondo nasce da una mia riflessione con Paolo Marchi, al termine di un viaggio negli Stati Uniti per Identità America, verso la fine del 2018. Appena giunti in Italia ne parliamo con l’amico, autorevole esperto in materia enogastronomica, Andrea Grignaffini. Era giunto il momento di realizzare, parallelamente al progetto Identità Golose, da sempre più vocato alla gastronomia, un percorso diverso e originale, che ci spingesse e stimolasse a esplorare nuovi luoghi e nuovi ‘mondi’, questa volta attraverso un vino spumante, massima espressione di convivialità e di viaggio. Nulla di simile a ciò che autorevoli colleghi possono aver sviluppato nel tempo, ma esplorando, in punta di piedi, lo straordinario universo delle bollicine. Anno dopo anno, pandemia inclusa, abbiamo condiviso l’evoluzione dell’idea con Claudio Ceroni che ci ha sostenuto e messo a disposizione le risorse per creare questo progetto davvero rivoluzionario”. Il linguaggio è semplice, professionale ma mai troppo ingessato, ogni scheda si esaurisce in massino 1300 caratteri. “Laddove ci fossero termini enologici più dettagliati – continua la curatrice - esiste un glossario da consultare con una sintesi terminologica, posta in ordine alfabetico, per fugare ogni dubbio. Nulla è anonimo, ogni scheda è firmata e ogni collaboratore ha raccontato con passione e dedizione quella bottiglia che vi consigliamo di assaggiare. Le bollicine recensite sono reperibili attraverso le cantine medesime, nei negozi specializzati e online, nulla è introvabile.

Abbiamo voluto narrare questo mondo grazie alle terre straordinarie che conosciamo e possiamo vantare con l’obiettivo di riscoprire denominazioni o luoghi e portare alla luce territori spesso dimenticati o poco valorizzati”.

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