Cronaca internazionale

"Ho ucciso il mio cane": la rivelazione choc della possibile vice di Trump

La possibile vice di Trump, Kristi Noem, ha raccontato nel suo libro di aver ucciso il suo cane a colpi di pistola perché non addestrabile e indisciplinato

"Odiavo il mio cane, l'ho ucciso": la rivelazione choc della possibile vice di Trump

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"Odiavo il mio cane, l'ho ucciso": la rivelazione choc della possibile vice di Trump

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L'ultima rivelazione di Kristi Noem, governatrice del South Dakota e tra i nomi favoriti per ricoprire il ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti nel caso in cui alle prossime elezioni dovesse trionfare Donald Trump, ha scatenato una pioggia di polemiche. Nel suo libro di memorie di prossima pubblicazione, la 52enne ha infatti ammesso di aver ucciso il suo cane perché non addestrabile e indisciplinato. Nella stessa opera, intitolata No Going Back: The Truth on What's Wrong with Politics and How We Move America Forward e in uscita il 7 maggio, ha anche ammesso di aver ucciso una capra a colpi di pistola.

La rivelazione della possibile vice di Trump

Noem ha raccontato che il cane, una femmina di 14 mesi di nome Cricket, aveva rovinato una battuta di caccia e in seguito attaccato i polli di una famiglia locale. La 52enne ha spiegato che l'animale era "pericoloso per chiunque vi entrasse in contatto". Da qui, dunque, la decisione di abbatterlo. "Cricket era un pointer a pelo duro, di circa 14 mesi", ha scritto la donna, aggiungendo che la bestiola aveva una "personalità aggressiva" e che doveva essere addestrato per essere utilizzato per la caccia al fagiano. Una volta però constata l'impossibilità di fornire un'adeguata educazione al cane, Noem avrebbe scelto di ucciderlo.

La storia ha scatenato una valanga di commenti negativi sul web. Il Comitato Nazionale Democratico ha provato a capitalizzare questo mezzo passo falso della politica repubblicana lanciando un messaggio emblematico agli elettori americani: "Se vuoi che i funzionari eletti che non si vantino di uccidere brutalmente i loro animali domestici... voti democratico".

Noem si è difesa pubblicando un post su X: "Amiamo gli animali, ma decisioni difficili come questa accadono spesso in una fattoria. Purtroppo, qualche settimana fa abbiamo dovuto abbattere 3 cavalli che facevano parte della nostra famiglia da 25 anni". La storia dello sfortunato Cricket, in teoria, sarebbe dovuta servira alla donna per illustrare al pubblico la sua ferrea volontà, in politica così come nella vita, di portare a compimento qualsiasi cosa "difficile, disordinata e brutta debba essere fatta".

Kristi Noem nella bufera

Noem ha rivelato di aver utilizzato, invano, un collare elettronico per tentare di tenere Cricket sotto controllo. La scelta di uccidere il cane si è concretizzata quando, durante il rientro a casa dopo una battuta di caccia, l'animale è fuggito dal camion della donna per attaccare i polli posseduti da una famiglia.

Quando Noem è riuscita a fermare Cricket, ha scritto, il cane "si è girato per mordermi". Poi, mentre il proprietario delle galline piangeva, la donna ha rivelato di essersi scusata ripetutamente, aiutando i proprietari dei polli "a smaltire le carcasse che ingombravano la scena del crimine". "Cricket era l’immagine della pura gioia. Odiavo quel cane", si legge ancora nel libro.

Com'è avvenuta l'uccisione? Noem spiega di aver preso la sua pistola e portato Cricket in una cava di ghiaia. "Non è stato un lavoro piacevole ma doveva essere fatto. E una volta finito, mi sono resa conto che c’era bisogno di fare un altro lavoro spiacevole", ha chiarito. Il riferimento è ad un altro animale, una capra "cattiva" che emanava un odore "disgustoso" e che amava inseguire i figli della donna rovinando i loro vestiti.

Noem decise di uccidere la capra nello stesso modo in cui aveva eliminato il suo cane Cricket.

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