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Zelensky rimuove il capo dei servizi di protezione: cosa sappiamo

Dopo la notizia del complotto sventato il presidente ucraino licenzia il capo della Direzione per la protezione dello Stato. Ancora nessuna dichiarazione ufficiale

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Nuovo terremoto a Kiev tra le file della Camelot di Volodomyr Zelensky. Il presidente ucraino, infatti, ha defenestrato il capo della Direzione per la protezione dello Stato, Sergei Rud. Si tratta della struttura che protegge la sicurezza dei vertici ucraini e a cui appartenevano i due colonnelli arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di ordire un complotto per assassinare il capo dello Stato. Zelensky ha ufficializzato la decisione con un decreto pubblicato sul sito della presidenza, in cui però non vengono indicate le ragioni del provvedimento. Ru potrebbe aver pagato la sua eccessiva vicinanza ad Andrey Guk, uno dei due collonnelli, arrestato nella città di Koncha.

Martedì il Servizio di sicurezza ucraino aveva annunciato di aver sventato un piano dell'intelligence russa, il Servizio di sicurezza federale russo, per assassinare Zelensky, il capo dell'intelligence militare Kirilo Budanov e dello stesso Sbu Vasil Maliuk assieme ad altri alti funzionari. Secondo la Sbu, uno dei due colonnelli ucraini arrestati aveva trasportato a Kiev diverse munizioni e un drone che avrebbero dovuto essere utilizzati nel piano. Entrambi sono accusati di aver passato, in cambio di denaro, informazioni all'Fsb russo per attaccare i vertici di Kiev. L'unica notizia trapelata è che il decreto pubblicato da Zelensky è intitolato "licenziare Sergiy Leonidovich Rud dal posto di capo del Dipartimento di protezione dello Stato dell'Ucraina". Non è stato indicato un motivo per la rimozione di Rud o il nome di un eventuale sostituto per la posizione di altissima responsabilità.

L'eliminazione di Zelensky sarebbe stato un "regalo" a Putin per l'insediamento (il quinto) dopo le elezioni dello scorso aprile. Un accusa che il Cremlino aveva subito rispedito al mittente. Sulle prime, Mosca non aveva commentato le notizie provenienti da Kiev, ovvero quelle relative alla cattura degli agenti russi mentre complottavano per assassinare il presidente, limitandosi a bolalre le informazioni come "poco accurate" attraverso l'inossidabile portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. Il portavoce del Cremlino aveva poi sminuito la questione, chiudendola frettolsoamente e affermando lapidario di "non avere commenti" su tale affermazione.

Nel frattempo proseguono gli scossoni, seppur minori, nel governo di guerra. Ieri l'Alta Corte anticorruzione dell'Ucraina ha emesso un mandato di arresto nei confronti del vice ministro dell'Agricoltura Markiian Dmytrasevych. Dmytrasevych è uno dei sospettati in un caso di appropriazione indebita che coinvolge il ministro dell'Agricoltura Mykola Solskyi. Secondo l'Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (Nabu), Solskyi è sospettato di essersi appropriato illegalmente di terreni statali ucraini del valore di 291 milioni di ore (7,3 milioni di dollari) e di aver tentato di impossessarsi di un altro terreno del valore di ulteriori 190 milioni di ore (4,8 milioni di dollari).

Notizie che indeboliscono il ppol alla guida del Paese, soggetto a diverse sostituzioni in corsa oltre che la credibilità dell'amministrazione Zelensky stessa.

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