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Djokovic è il re dei re. Mai nessuno come lui nella storia del tennis

Parigi gli consegna il 23° Slam e il numero 1. Ruud battuto in tre set: con il serbo solo ko

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Il sorpasso atteso. È calato il sipario ieri sull'edizione 2023 del Roland Garros. Sul red carpet di Parigi, Novak Djokovic e Casper Ruud si sono affrontati per il titolo di "signori della terra rossa" e i pronostici sono stati rispettati. Nole si presentava come favorito per questo appuntamento, avendo una certa esperienza a questi livelli: 34ª finale Slam e settima nella capitale francese. Per il norvegese, invece, si è trattato del secondo atto conclusivo consecutivo. Ebbene, Djokovic ha fatto valere la propria superiorità, come già era accaduto nei quattro precedenti con Casper, vinti in tutte le circostanze. Nel quinto appuntamento della serie il campione nativo di Belgrado ha fatto calare il sipario sullo score di 7-6, 6-3, 7-5 in 3 ore e 16 minuti.

Dopo un avvio incerto, il fuoriclasse balcanico ha trovato la strada, mettendo tanta profondità nei propri colpi e andando a togliere, quindici dopo quindici, le certezze al suo avversario. Come il più classico dei sabotatori, Novak ha reso innocuo il temibile dritto di Ruud, appoggiandosi da maestro ai potenti colpi dell'avversario. In altre parole, dinnanzi allo scandinavo si è eretto un vero e proprio muro invalicabile. Il tie-break vinto è stata la chiave e per Djokovic le porte del paradiso si sono aperte perché il sogno del 23° Slam si è concretizzato, scavalcando Rafa Nadal nella graduatoria dei plurivicintori Major di ogni tempo. «Congratulazioni per questo incredibile risultato Novak Djokovic: 23 è un numero che solo pochi anni fa era impossibile da pensare e tu ce l'hai fatta! Goditelo con la tua famiglia e la tua squadra!», così su Twitter il campione maiorchino.

Il successo a Parigi, tra l'altro, ha portato nuovamente il serbo al vertice della classifica mondiale, scavalcando Carlos Alcaraz, battuto in una semifinale molto significativa a Parigi, in cui i nervi e il fisico hanno tradito il giovane spagnolo. Più forte dei fischi del pubblico del penultimo atto contro l'iberico, di cui ha saputo nutrirsi per chiudere il cerchio ed essere ancor più degno dell'appellativo di leggenda di questo sport. Djokovic è diventato, infatti, il primo uomo nella storia del tennis a vincere ciascuno dei quattro Slam in almeno tre occasioni, impresa realizzata solo a livello femminile da Margaret Smith Court, Serena Williams e Steffi Graf. Il bacio della sua Jelena è stato più che mai il giusto premio, dopo quanto fatto. «Atmosfera speciale, sono molto felice di poter condividere con voi questa giornata speciale per me. Non è una coincidenza che abbia vinto qui il 23° Slam perché questo torneo per tutta la mia carriera è stato il torneo più difficile da vincere quindi provo grandi emozioni per le cose dentro e fuori dal campo. Sono molto fiero e felice di essere qui. Un pensiero speciale a chi mi ha supportato, i miei parenti e il mio staff, siete stati forti come una roccia. Grazie per la vostra pazienza (sorride)», le parole nel corso della premiazione di Novak.

A questo punto il campione serbo, dopo aver vinto gli Australian Open nel 2023 e fatto suo il Roland Garros per la terza volta in carriera, può

legittimamente pensare al Grande Slam, ripercorrendo quanto seppe fare l'australiano Rod Laver nel 1969. Per questo Djokovic, inossidabile all'incedere del tempo, nulla è precluso e per i rivali sarà dura. Game, set and match.

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