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Pogba, le controanalisi confermano la positività al doping: cosa succede ora

Arrivata la conferma della positività al testosterone, il centrocampista francese rischia fino a quattro anni di squalifica. La Juventus potrebbe rescindere il contratto

Pogba, le controanalisi confermano la positività al doping: cosa succede ora

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Si mette male per Paul Pogba. Le controanalisi del campione B svolte ieri dal centrocampista francese al laboratorio romano dell'Acqua Acetosa dopo la positività al testosterone riscontrata in occasione del match della Juventus a Udine lo scorso 20 agosto, hanno confermato la positività del giocatore bianconero.

Cosa succede ora

Pogba viene ufficialmente dichiarato "positivo" (non più "non negativo"). Da questo momento si apre il fronte giudiziario sportivo, che offre al giocatore francese, che invierà le proprie memorie difensive con la possibilità di essere presto interrogato, diverse opzioni. L'obiettivo principale resta chiaramente quello di scongiurare i 4 anni di squalifica previsti in casi come questo. La prima mossa sarà dimostrare la "non intenzionalità" all'assunzione della sostanza dopante, che se accertata dimezzerebbe la pena. Ma su questo tema convincere il procuratore Pierfilippo Laviani non appare così scontato. Pogba dovrà poi decidere se ammettere la propria colpa, per quanto involontaria, come sarebbe già emerso nel primo confronto all'interno della Juve subito dopo la sospensione in via cautelare del 12 settembre.

Il patteggiamento

In questo caso si aprirebbe la strada all'ipotesi patteggiamento, che può essere richiesto sia dal giocatore sia dalla stessa Procura Antidoping. Per procedere però servirebbe qualcosa in più della semplice ammissione. Si legge nelle Norme Sportive Antidoping: "In tale istanza devono essere indicati espressamente, in maniera accurata e veritiera gli elementi di fatto alla base della violazione, non limitandosi a una mera ammissione di responsabilità". Lo sconto non potrebbe comunque essere superiore al 50% della proposta di squalifica formulata dalla Procura Antidoping. Se si partirà da due anni, il patteggiamento potrebbe portare a un solo anno di squalifica. Sia chiaro, un risultato non sarebbe affatto facile, visto che si potrebbe configurare soltanto se tutte le ipotesi di sconto si combinassero.

Il processo

Resta ovviamente in piedi l'ipotesi dello scontro legale. In questo caso si passerebbe dal Tribunale Nazionale Antidoping e poi dal Tas in sede di appello. Anche se le procedure prevedono, su richiesta del giocatore, la possibilità di un'udienza unica e immediata proprio davanti al Tas, qualora Nado Italia e Wada fossero d’accordo. Una strada comunque rischiosa, soprattutto per un calciatore di 30 anni.

Cosa farà la Juventus?

Ora il club bianconero (In base agli accordi Figc-Lega-AIC) potrebbe sospendere il pagamento dell’ingaggio al calciatore, garantendo il minimo salariale (39mila euro lordi). In caso si arrivi a squalifica, invece, l'ipotesi più concreta sarebbe quella della rescissione del contratto in scadenza a giugno 2026. La Juventus potrebbe così risparmiare diversi milioni: Pogba, infatti, ne guadagna 8 netti a stagione e pesa sul bilancio del club poco più di 11.

Moltiplicato per i 3 anni che restano, meno la parte di stipendio pagata finora nella stagione in corso, ecco che la Juventus cancellerebbe dal bilancio una voce che nel prossimo triennio peserebbe piu di 30 milioni.

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