Per ogni paziente in vita, i medici ricevono un'indennità di assistenza. "In vita" sembra un'indicazione inutile, accessoria. Ma non lo è ad Avellino, dove i medici - almeno alcuni - continuano a percepire denaro anche per i malati già deceduti o che nel frattempo sono emigrati altrove. La geniale trovata, che ha consentito ad alcuni tra i dottori locali di continuare a guadagnare anche su pazienti che non erano più tali, è stata scoperta dai finanzieri della Tenenza di Ariano Irpino.
È bastato un controllo incrociato tra l'elenco dei residenti in provincia di Avellino e la banca data che registra i nomi di tutti gli assistiti, per rendersi conto che 146 medici hanno continuato a percepire le indennità di 849 pazienti defunti e 5203 emigrati. Totale: 6052 "finti" pazienti, per ognuno dei quali i dottori hanno percepito ogni anno tra i 59 e i 206 euro. E un danno per l'erario che supera i 3 milioni di euro.
La truffa messa in atto dai medici dell'Avellinese non si limita all'indennità.
Nel mirino della Finanza anche dieci medici che a persone defunte continuavano a prescrivere medicinali e 335 dottori che hanno compilato un totale di 28mila ricette senza rispettare le procedure previste dal Commissario per il rientro dal debito sanitario della Campania. In questo caso si sono realizzati costi ingiustificati per 600mila euro.Ancora sotto esame alcuni casi anomali. Tra questi un medico che ha prescritto un farmaco 68 volte oltre la media provinciale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.