Emma Bonino, disgustata da come è stato affrontato il problema dei 49 stranieri a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye, torna ad attaccare le istituzioni politiche durante il discorso tenuto all’università degli studi internazionali di Roma.
Insignita dall’ateneo della laurea honoris causa in scienze politiche per le istituzioni e le organizzazione internazionali, la senatrice di + Europa non ha dunque mancato di inserire nella sua lectio magistralis gli argomenti che le stanno più a cuore. Vale a dire immigrazione e, naturalmente, Europa. Un’Europa che, tuttavia, sembra averla delusa, dopo tutta quanta la diatriba che si è scatenata in merito alla distribuzione dei sopra citati extracomunitari in attesa di assegnazione.
“Abbiamo avuto 27 Paesi in frenesia per 49 migranti in mare sulle navi Ong: il record della vergogna dell’Europa intergovernativa”, ha duramente commentato la Bonino, come riportato da “Tpi”. A consolarla, stavolta, il caso dei 51 curdi sbarcati in Calabria. “Nel frattempo ti scaldano il cuore altre cose: l’altra notte mi si sveglia alle 3 perché stava per rovesciarsi una barca a vela davanti alle coste di Crotone con a bordo 51 curdi che prima di morire si sono messi a urlare. Il paese sente gli urli e senza chiamare Berlino o altri i cittadini si sono messi sulle loro barchette e li hanno salvati perché lo hanno sentito come un dovere. Tutto questo in un’Italia un po’ incattivita in cui sono stati sdoganati dei sentimenti torbidi che cercavamo di tenere a bada”.
L’intervento della senatrice si chiude dunque con un’amara considerazione.
“Sono stata definita una buonista, spero non sia un reato”. E con un monito. “Il reato più grave è stare con le mani in mano. Non lo fate o rischiate di svegliarvi quando sarà troppo tardi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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