Coronavirus

Corso preparto, cena e partita: tutte le tappe dei contagiati da coronavirus

Ricostruiti gli ultimi movimenti, prima del ricovero, della coppia di Codogno risultata "positiva". Cresce la paura nei tre paesi isolati

Corso preparto, cena e partita: tutte le tappe dei contagiati da coronavirus

Dopo che la coppia di Codogno è risultata positiva al coronavirus, la macchina dell'emergenza si è messa in moto. Ora si stanno ricostruendo i contatti che il 38enne e la moglie incinta hanno avuto prima del ricovero.

La scorsa domenica pomeriggio, l'uomo si era recato al pronto soccorso di Codogno: stava male, aveva la febbre alta e i sintomi di una polmonite. I medici gli avevano prescritto una terapia antibiotica e il 38enne aveva preferito fare ritorno a casa. Pochi giorni dopo la situazione è peggiorata e l'uomo è arrivato in ospedale in preda a una crisi respiratoria. Con lui, la moglie.

Come riporta il Corriere, la coppia ha raccontato al personale medico di una cena a Milano organizzata pochi giorni prima con un amico tornato dalla Cina (poi risultato negativo al tampone). Così è scattato il ricovero d'urgenza in terapia intensiva. E la macchina nell'emergenza è partita. I tre paesi Codogno, Castiglione d’Adda, dove vivono i genitori dell’uomo, e Casalpusterlengo, dove lavora come ricercatore alla Unilever, sono stati isolati. E le autorità sanitarie hanno iniziato a ricostruendo gli spostamenti della coppia per identificare tutte le persone con cui è entrata in contatto nelle ultime settimane.

Il 38enne ha un'attività sociale e sportiva molto intensa: cene fuori casa, partite di calcio con gli amici, marce podistiche. Inoltre, frequenta un corso di formazione della Croce Rossa. La moglie, insegnante da alcune settimane in maternità, partecipava regolarmente a un corso preparto. Ogni tanto dava una mano alla madre, proprietaria di un'erboristeria in un paese vicino.

Ora la paura nei luoghi frequentati dalla coppia nelle settimane di incubazione cresce sempre più. Come riporta il quotidiano, poche ore prima del ricovero, l'uomo aveva giocato a calcio con la sua squadra e partecipato a una marcia podistica nel Lodigiano con il suo Gruppo Podistico 82 di Codogno. Occasioni che lo hanno messo in contatto con centinaia di persone che adesso potrebbero essere sottoposte al tampone. Senza contare il posto di lavoro: il 38enne opera nel centro ricerche della Unilever e ogni giorno si interfaccia con decine di colleghi. "Al momento siamo tutti all'interno - ha raccontato un delegato -. Nessuno ci dice nulla. Preoccupazione? Tanta".

L'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, ha chiesto ai cittadini di Castiglione d’Adda , Codogno e Caslpusterlengo di "rimanere a casa ed evitare contatti sociali". I tre centri sono vuoti, nessuno cammina per strada.

E intanto mascherine e flaconi di antisettici per le mani sono esauriti in tutte le farmacie e nei negozi.

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