Cronache

Debellata la polio in Africa

É nato in Lombardia, a Treviglio, nella bassa bergamasca, il progetto Polioplus, la più incisiva ed efficace campagna internazionale contro la poliomielite. Un sogno, una utopia, divenuto realtà. Oggi gli unici Paesi al mondo dove è ancora presente il virus della poliomielite sono l'Afganistan ed il Pakistan. In Africa l'ultimo caso si è registrato oltre un anno fa in Nigeria. Se per altri due anni non si presenterà la malattia si potrà considerare eradicata dall'Africa.Questa storia di coraggio inizia nel 1979 quando il Rotary Club di Treviglio e della pianura bergamasca, su iniziativa di un imprenditore, Sergio Mulitsch, socio fondatore del Club, scomparso nel 1987, ideatore e promotore della Campagna Polio Plus, avvia nelle Filippine una prima iniziativa di immunizzazione contro la poliomielite inviando le prime 500mila dosi di vaccino. Nei Paesi occidentali si è ormai persa la memoria degli effetti devastanti di questa malattia e non si ha la consapevolezza del suo carattere subdolo e dei problemi igienico-sanitari che è necessario affrontare per il controllo e l'eradicazione dei focolai tuttora esistenti.«La Campagna Polio Plus, l'iniziativa mondiale più condivisa dai rotariani di tutto il mondo, ha ridotto il numero dei casi di oltre il 99%. Sono stati vaccinati 2,5 miliardi di bambini. Accanto al Rotary International, con sede ad Evanston (Illinois), che ha accolto questo progetto come il suo più importante programma di service, ha partecipato anche l'Unicef e l'organizzazione mondiale della sanità (OMS) e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC)», ricorda Gilberto Dondé, governatore del Rotary District 2042, precisando che anche la Fondazione di Bill & Melinda Gates ha contribuito fornendo risorse finanziarie pari a due dollari per ogni dollaro raccolto dal Rotary International che complessivamente ha destinato in questi anni oltre 500 milioni di dollari. Una spinta propulsiva all'iniziativa aggiunge Dondé - venne data da un rotariano esemplare: il professor Albert Bruce Sabin, premio Nobel, rotariano di Cincinnati (Biaystok, 26 agosto 1906 Washington, 3 marzo 1993). Questo medico e virologo polacco, naturalizzato statunitense, dopo aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite ha messo gratuitamente a disposizione la sua competenza di scienziato immunologo per la nobile causa della campagna di vaccinazione».La poliomielite nella prima metà del secolo scorso ha mietuto centinaia di migliaia di vittime, decedute o condannate a disabilità permanenti, è stata una delle malattie di accertata natura virale tra le più note e temute per la sua infettività pediatrica. É una patologia contagiosa, infettiva, in genere a carattere epidemico, che colpisce elettivamente la sostanza grigia del midollo spinale. Aggredisce prevalentemente i bambini nella prima infanzia e si manifestava in forma endemica in tutto il mondo. Dopo l'applicazione profilattica della vaccinazione antipolio nei Paesi ad elevati standard igienici, i casi annuali si sono ridotti a poche unità. Ora nuove malattie gravi, quali l'AIDS, l'Ebola, la febbre emorragica di Marburg, sono state individuate. «Abbiamo conosciuto afferma Gilberto Dondè -recrudescenze di malattie che da più di un ventennio parevano dimenticate quali la Tbc, la febbre gialla, la dengue e altre ancora.

Nuove sfide ci attendono e i vaccini hanno un valore fondamentale nel consentire all'umanità di affrontare queste sfide».

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