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I cinque monumenti americani che Donald Trump rischia di cancellare

Il New York Times ha fatto una lista dei cinque siti di rilevanza da non perdere di vista, monumenti nazionali creati dai predecessori del presidente

I cinque monumenti americani che Donald Trump rischia di cancellare

Il segretario agli Interni statunitense, Ryan Zinke, sta analizzando 27 casi per abolire altrettanti monumenti nazionali creati dai predecessori del presidente Donald Trump, che presto potrebbe togliere la protezione e i fondi ad alcuni di questi luoghi, tra cui montagne, formazioni rocciose naturali in mezzo al deserto e altre parti di territorio tutelato da Washington. Zinke sta cercando di capire se le precedenti amministrazioni abbiano abusato della loro autorità: se così fosse, potrebbe raccomandare al presidente di eliminare alcuni monumenti e ridare il territorio protetto ai singoli Stati, che potranno farne qualsiasi cosa, anche aprire alla ricerca di petrolio, gas naturale o carbone.

Il rapporto di Zinke dovrebbe essere pubblicato entro il 24 agosto. Il New York Times ha fatto una lista dei cinque monumenti da non perdere di vista:

1. Grand Staircase-Escalante

Si trova in Utah, occupa 760mila ettari ed è stato stabilito da Bill Clinton nel 1996. Da più di vent'anni alcuni residenti - e i repubblicani - stanno lottando per far diminuire la grandezza del territorio protetto, che comprende diverse miniere di carbone. Quando Zinke a maggio ha visitato l'area non ha voluto specificare se le riserve di carbone avranno un ruolo centrale nella sua decisione. C'è da dire che in tutti questi anni i responsabili del parco hanno lamentato l'assenza di fondi e dunque la difficoltà di proteggerlo adeguatamente.

2. Bears Ears

Sempre in Utah, un sito di 550.000 ettari protetto dal 2016 su ordine di Barack Obama. Il territorio è stato messo sotto tutela dopo anni di pressioni da parte di gruppi di ambientalisti e di nativi americani, che venerano l'area come un luogo sacro. Zinke ha già promesso importanti cambiamenti nella zona, causando le proteste di ambientalisti ma anche di aziende che producono abbigliamento sportivo come Patagonia e Rei, che hanno fatto una campagna in difesa di Bears.

3. Organ Mountains-Desert Peaks

Si trova in New Mexico, misura 200.857 ettari, ed è stata designata come monumento nazionale da Barack Obama, secondo cui la tutela dell'area avrebbe portato a un guadagno di 7,4 milioni di dollari in nuove attività economiche legate al turismo. Secondo i proprietari di ranch presenti sul territorio, tuttavia, il presidente aveva dichiarato patrimonio nazionale un'area troppo grande, senza curarsi dell'Antiquities Act, che invita a mettere sotto tutela una porzione di territorio "limitata alla più piccola area compatibile con un'adeguata gestione e cura". Durante una visita in elicottero lo scorso luglio, Zinke aveva lodato la bellezza del luogo, dichiarando però "È un po' disconnesso".

4. Katahdin Woods and Waters

Situata in Maine, è un'area boschiva che si estende per oltre 35mila ettari. Dichiarata monumento nazionale da Barack Obama nell'agosto 2016, è stata donata allo stato da Roxanne Quimby, co-fondatrice di un'azienda cosmetica, insieme a 40 milioni di dollari per la sua tutela. La donazione era stata definita dal governatore del Maine, Paul R. LePage - repubblicano - una "questione di ego" per Quimby, e l'area liquidata come "una zona piena di zanzare" che non avrebbe attirato turisti. Pare che Zinke, che ha visitato Katahdin a giugno, si sia detto intenzionato a farla rimanere bene pubblico.

5. Papahanaumokuakea

Una riserva naturale marina di milioni di ettari - grande il doppio del Texas - situata alle Hawaii e istituita nel 2006 da George W. Bush, per poi essere quadruplicata per volere di Obama. È la più grande area protetta sulla Terra. Sono vietati la pesca dei tonni e di altre specie marine (però la pesca ricreativa è consentita, per chi possiede un apposito permesso).

Vietate anche le trivellazioni per trovare petrolio e gas.

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