Migranti a Ventimiglia: sindaco Pd si sospende

Il piddì Enrico Ioculano si autosospende dal partito insieme a 11 consiglieri comunali in protesta contro il disinteresse del governo verso l'emergenza immigrazione

Migranti a Ventimiglia: sindaco Pd si sospende

Alla fine non ce l'ha fatta più e ha deciso di autosospendersi dal Partito Democratico.

Il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano ha deciso, insieme agli undici consiglieri di maggioranza dem, di protestare nel modo più clamoroso contro il disinteresse del governo verso il tema dell'immigrazione, particolarmente scottante nell'ultimo Comune italiano prima della Francia.

Un gesto "contro la mancata posizione a livello politico da parte degli organi centrali e regionali del Pd e del governo, per risolvere la questione migranti a Ventimiglia". Nella città rivierasca, infatti, è stato chiuso l'importante centro di accoglienza che era ormai un punto di riferimento per i migranti che si fermavano in città prima di proseguire verso la Costa Azzurra, Marsiglia e parigi.

Ora che il centro non c'è più, però, i profughi continuano ad accamparsi in città. Trasformando l'area adiacente alla stazione e i giardini pubblici in un enorme bivacco a cielo aperto, come il Giornale aveva del resto documentato esattamente un anno fa.

"Abbiamo deciso di autosospenderci - spiega Ioculano - perchè a livello regionale e nazionale abbiamo constatato la totale assenza del partito. Il silenzio assoluto.

Malgrado le continue sollecitazioni, mai nessuno ha preso posizione sul problema dei migranti a Ventimiglia. Persone che vivono nel degrado, senza nessuna assistenza. Ci troviamo di fronte a un'emergenza di tipo umanitario, solo la senatrice Donatella Albano, si è impegnata"

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