Le notizie corrono, le voci si susseguono. Lampedusa si ritrova al centro dell'attenzione mediatica. E non potevano certo mancare racconti strappalacrime o allarmistici sui recenti sbarchi di immigrati, dai poliziotti che si commuovono fino all’hotspot talmente affollato da costringerli a lasciare le loro brande ai profughi. È la narrativa di sinistra.
La calma isola siciliana grazie (o per colpa) dello spirito buonista delle ong è meta di sbarchi non graditi al governo italiano. Sul molo in questi giorni sono approdate la Sea Watch 3 (con Carola Rackete), la Alex di Mediterranea e la Alan Kurdi di Sea Eye si fa avanti minacciosa. L'obiettivo delle organizzazioni umanitarie sembra quello di mettere a tutti i costi in difficoltà il ministro dell'Interno, visto che se aumentano gli sbarchi e l'isola si riempe di immigrati a rimetterci sarà sicuramente Salvini.
In fondo è anche una lotta mediatica. Dimostrare che i porti “non sono chiusi” fa gioco alle ong come ai politici che ne sono capo missione. Lo stesso si può dire per chi punta a disegnare Lampedusa al collasso o i poliziotti solidali con i migranti. Lo scopo è far emergere Matteo Salvini come l'uomo nero che non riesce a gestire i migranti sull'isola e che si accanisce sulle ong.
Il sindaco di Lampedusa stamattina si è rivolto al Viminale lamentando la situazione "al collasso" dell'hotspot locale. Rispetto a una capienza di 97 persone, ha spiegato il sindaco Totò Martello, i migranti presenti superano il numero di 200, consequenza dei mini sbarchi che si susseguono sull'isola. "Dovrebbero restare 24-48 ore secondo le norme - ha accusa - ma restano a lungo. Non si capisce se abbiano trasformato il centro in ben altro... Ce lo spieghino".
Il primo cittadino ha pure denunciato il fatto che "pure i poliziotti hanno dovuto lasciare gli alloggi per fare spazio" ai clandestini. In realtà, gli agenti che sono sul posto dormono in hotel. Lo stesso dove alloggiano i giornalisti. "La notizia che abbiamo dovuto lasciare i posti ai migranti non è vera", spiega a ilGiornale.it un poliziotto a diretto contatto con gli uomini sul posto. Smentita confermata anche da un'altra fonte de ilGiornale.it, che ribadisce come le forze dell'ordine abbiano a disposizione un albergo.
Passiamo oltre. Su Repubblica oggi si dà conto delle lacrime di un poliziotto durante le operazioni di sbarco dei migranti di Mediterranea, arrivata a Lampedusa dopo aver "rifiutato" l'approdo a Malta secondo le richieste del Governo. A raccontarlo è stato Tommaso Stella, capitano del veliero Alex. "Alla fine sono certo che tutti - o quasi - avrebbero voluto essere con me", ha detto parlando degli operatori delle forze dell'ordine sulle motovedette. "Uno - continua - si è anche messo a piangere mentre controllava i nostri documenti. Un altro mi ha ringraziato di nascosto". Una storia perfetta per provare a dimostrare che anche gli uomini in divisa non condividono le politiche di Salvini. Ma è davvero cosi? "Tra i poliziotti sul posto - spiega a ilGiornale.it la fonte che li ha sentiti di persona - questa cosa non è circolata.
Non se ne è parlato".Ovvio, difficile smentire una eventuale confidenza di un singolo agente. Ma di certo non c'è alcuna commozione trasversale dei poliziotti, che stanno solo svolgendo il loro lavoro con professionalità.
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