L'Onu bandisce le mutilazioni genitali femminili

New York l'Assemblea Generale dell'Onu ha adottato la risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (una tragedia di cui sono state vittime oltre 130 milioni di donne), depositata dal Gruppo dei Paesi Africani e in seguito sponsorizzata dai due terzi degli Stati membri delle Nazioni Unite. Grande emozione nella sede del partito radicale a Roma dove si è assistito in diretta alla cerimonia in corso alle Nazioni Unire, presenti Emma Bonino e molti dei principali attivisti che hanno partecipato alla campagna durata dieci anni. L'adozione è avvenuta per consenso, senza discussione ed emendamenti al testo, a testimonianza dell'ampio accordo politico che è alla base del dispositivo della risoluzione, che esorta gli Stati a sanzionare penalmente le mutilazioni genitali femminili, siano esse praticate all'interno di strutture sanitarie o altrove.


«Il prossimo 6 febbraio festeggeremo la Prima Giornata internazionale contro la Mutilazioni genitali femminili», ha annunciato Emma Bonino dopo il voto dell'Assemblea generale dell'Onu. «La prima celebrazione avverrà a Roma - ha chiarito Bonino - Per l'occasione ci collegheremo con le altre capitali del mondo».

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