Politica

Battiato getta fango sull'Italia: "Ci sono troie in parlamento"

Il cantautore a Bruxelles getta fango sul nostro Paese: "In parlmento troie disposte a tutto". E lo fa in veste ufficiale

Franco Battiato dopo il suo intervento all'Europarlamento
Franco Battiato dopo il suo intervento all'Europarlamento

Ci deve aver preso gusto, Franco Battiato, a gettare fango in faccia agli italiani. Non contento degli insulti al popolo di centrodestra, il cantautore se la prende con tutto il Paese. E lo fa, in pompa magna, davanti al parlamento europeo. Povera patria verrebbe da dire, se questa stessa esclamazione non fosse stata usata dallo stesso musicista catanese che, inebriato dall'incarico di assessore in Regione Siciliana, ha preso a sputare in faccia a tutto ciò che porta il tricolore. Questa volta tocca alle nostre parlamentari. Le definisce "troie", donnacce disposte a fare "qualsiasi cosa", ignobili meretrici da rinchiudere in un bordello.

"Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile". Nel suo intervento all'Europarlamento in veste di assessore al Turismo della Regione Siciliana, Battiato sputtana l'Italia e gli italiani. Non denuncia un malcostumo, ma getta palate di fango contro ciscuno di noi. Parlando della compagine rosa della politica italiana, il cantautore siciliano dice chiaramente che le vorrebbe tutte in un "casino", in un bordello. Una "casa chiusa" per le deputate e le senatrici, per le ministre e per le capogruppo, da istituire nelle sordide vie della "Grande Meretrice". Là, Battiato vede solo lussuria, denaro e schifo. Là, Battiato vede avverarsi l'antico mito della Babele biblica. "In Italia si sta avverando una profezia - ha spiegato il cantautore - parliamo la stessa lingua ma non ci intendiamo". In visita ufficiale al parlamento europeo, Battiato riversa tutto il suo livore sulla nostra Italia che, sebbene straziata dalla recessione economica e dall'incertezza politica, è da sempre faro per un'Europa stanca e fondata sulla tecnocrazia e i poteri forti. "Questa Italia così fa schifo - ha accusato Battiato - è inaccettabile". Una sparata delirante contro la politica tout court, contro quei "servi dei servi" che ripetono all'infinito lo stesso discorso senza mai intendersi, contro "l’idiozia dell’essere umano".

Da sempre apprezzato sia dal pubblico radical chic di sinistra sia dalle frange esoteriche della destra sociale, Battiato aveva iniziato già da un po' di tempo la virata grillina. Risale al 2009 Inneres Auge, canzone anti berlusconiana per eccellenza. "Uno dice che male c'è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello stato?", cantava il musicista trasformando i gossip pubblicati dai media progressisti in un vero e proprio manifesto contro Silvio Berlusconi. Dismessi i panni del cantautore impegnato che componeva capolavori come Lode all'Inviolato o Oceano di silenzio, Battiato imbroccava la deriva grillina contro politici "rincoglioniti", contro un parlamento "dove regna soltanto il denaro" e contro una giustizia che "non è altro che una pubblica merce". Da allora è stata una vera e proprio esccalation di affondi, insulti e sputtanamenti. Un gioco al massacro che lo ha portato al governo della Regione Siciliana e, in quanto assessore al Turismo, a sproloquiare davanti all'Europarlamento. E, mentre l'altro giorno se l'era presa con l'elettorato di centrodestra ("La destra italiana è una cosa che non appartiene agli esseri umani"), adesso ha sputato in faccia a tutte le donne che siedono in parlamento. Tanto che la presidente della Camera Laura Boldrini l'ha invitato a non "superare il confine che separa la critica dall’oltraggio". Una selva di accuse ha letteralmente ricoperto Battiato che si è difeso spiegando di essere stato travisato: "La mia frase si riferiva a passate esperienze politiche". Ma, in realtà, poco cambia.

L'insulto resta.

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