Tre milioni alla messa del Papa La Chiesa risorge a Copacabana

L'invasione record dei fedeli dimostra la potenza del cattolicesimo. Poi l'annuncio: nel 2016 Gmg a Cracovia, nella città di Wojtyla

La spiaggia di Copacabana ricolma di fedeli per papa Francesco
La spiaggia di Copacabana ricolma di fedeli per papa Francesco

Copacabana come Woodstock. Il lungomare simbolo della festa e della trasgressione si è trasformato all'improvviso in una «spiaggia della fede». Sono arrivati in tre milioni da ogni angolo del mondo per assistere alla messa conclusiva di Papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù in Brasile. I giovani presenti alla celebrazione di Bergoglio, che hanno trascorso la notte all'aperto, hanno battuto ogni record: su questa spiaggia, la più famosa di tutta l'America Latina è arrivata più gente che a Capodanno, quando a Copacabana si riversa tutta Rio de Janeiro. Un evento planetario, con un «ciclone Francesco» inarrestabile, che ancora una volta ha saputo coinvolgere ed entusiasmare, dicendo chiaramente ai giovani: «Adesso la Chiesa conta su di voi, il Papa conta su di voi, non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente».
Un mandato preciso, un inno alle vocazioni e alla missione per evangelizzare il mondo, che il Papa, stringendo il pastorale con la croce astile che fu di Giovanni Paolo II, ha voluto lasciare ai giovani partecipanti e ai sacerdoti in chiusura della grande festa dei giovani, prima di tornare in Vaticano e ancora prima di dare appuntamento alla prossima Gmg che si terrà a Cracovia nel 2016. Una destinazione ovviamente non casuale, ma un chiaro omaggio del Papa al beato Karol Wojtyla che per quella data sarà già diventato Santo. E ancora una volta spicca quell'attenzione precisa di Papa Francesco per i suoi predecessori: con Benedetto XVI c'è un rapporto strettissimo, il Pontefice Emerito vive a pochi passi di distanza dalla residenza del Papa e Francesco lo ha voluto incontrare prima di partire, per consegnargli il programma ufficiale del viaggio e chiedere una sua benedizione. Poi, durante le celebrazioni, Bergoglio ha ricordato più volte le parole di Ratzinger, Pontefice che nel 2007 aveva ispirato l'allora cardinale di Buenos Aires che guidava i lavori ad Aparecida dove era riunito l'episcopato dell'America Latina e dei Caraibi. Un'attenzione particolare è stata riservata anche a Wojtyla, che Francesco canonizzerà entro il 2013. Un tributo chiaro a quel Pontefice «pellegrino» che aveva istituito nel 1984 un «Giubileo internazionale della gioventù», evento che nel 1986 a Roma si trasformò nella manifestazione che oggi conosciamo. E fu in quel marzo di metà anni Ottanta che Giovanni Paolo II annunciò che la Gmg successiva, nel 1987, si sarebbe tenuta a Buenos Aires, la città di Bergoglio. Oggi Francesco «ricambia» e nella sua prima Gmg in Brasile annuncia che la prossima si terrà a Cracovia, città dove Giovanni Paolo II fu cardinale per 14 anni.
«Santo Padre Francesco, aspettiamo Te e gli amici tuoi e nostri di tutto il mondo», ha commentato il cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo metropolita di Cracovia e per oltre 40 anni segretario particolare di Wojtyla. «Per noi», ha detto Dziwisz, «è una gioia, un onore e un impegno. In questo modo ha realizzato il desiderio di tanti giovani di festeggiare la loro fede nella patria e nella città di Karol Wojtyla». Un annuncio accolto con un boato dai pellegrini polacchi giunti a Rio per la grande manifestazione e che al termine della messa si sono tuffati, insieme a tanti altri giovani, nella acque dell'oceano per festeggiare.

Il Papa si era rivolto anche a loro quando, poco prima dell'Angelus, aveva detto: «Gesù vi ha ripetuto con insistenza l'invito ad essere suoi discepoli missionari. Non è forse vero che, in questa voce risuonata nei vostri cuori, avete sentito la tenerezza di Dio?».

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