Il fiocco giallo per i marò scatena la rissa

Iniziativa di Regione e commercianti per i militari prigionieri in India. Due autonomi picchiano un anziano

Il fiocco giallo per i marò scatena la rissa

I commercianti di corso Buenos Aires attaccano sui loro negozi coccarde gialle in segno di solidarietà con i marò detenuti in India e vengono aggrediti al grido di «fascisti» da una coppia di giovani antagonisti. La zuffa si è conclusa con l'intervento delle ambulanze per portare all'ospedale una passante contusa ma anche i due «compagni» che durante il parapiglia urlavano di essere stati aggrediti dai «fascisti» e per questo hanno voluto farsi medicare al pronto soccorso.
Proprio ieri mattina l'assessore regionale al Commercio Giovanni Bozzetti aveva presentato l'iniziativa a sostegno dei due militari, Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, frutto di una collaborazione tra Regione Lombardia e Confcommercio, Confesercenti e Federdistributori. Dopo la cerimonia, a cui hanno preso parte ufficiali della Marina che hanno portato i ringraziamenti dei famigliari dei due marò, nel pomeriggio è iniziata la distribuzione presso diversi esercizi. «Siamo partiti da corso Buenos Aires, passando poi progressivamente al resto della città» spiega Luigi Ferrario presidente del comitato di 18 Associazioni delle vie dello shopping.
Poco dopo le 14.30, il gruppo di volontari è in piazza Oberdan e sui primi negozi iniziano ad apparire i fiocchi gialli con la scritta «Salviamo i nostri marò». Quando passano due baldi compagni toscani, entrambi di 30 anni: R. J. e L. E., lui ha precedenti per reati relativi all'ordine pubblico, lei per furto. Il primo a passare all'azione è R. J. che inizia a staccare sistematicamente tutte le coccarde. Sotto gli occhi di Gaetano Bianchi, 74 anni, presidente dei commercianti di Lorenteggio.
«Gli ho detto di piantarla subito - racconta ora Bianchi - e lui mi si è rivoltato contro come un matto gridandomi “Italiani di m... Tutti voi italiani siete dei pezzi di m...”. Curioso perché anche lui mi sembrava italiano. Poi è arrivata la sua compagna strillando che gli avevo messo le mani addosso e s'è messa a urlare “Fascista e vecchio di m...”. Ho reagito per le rime, ne è nato un vivace battibecco poi hanno iniziato a mettermi le mani addosso, spingendomi e facendomi finire contro un muro».
Una scena, due trentenni che malmenano un signore di 74, a cui due signore di 33 e 49 anni non rimangono insensibili e intervengono per difenderlo, ma vengono anche loro aggredite al grido «Fasciste» e spintonate, prese a sputi e sembra anche a morsi. Poi nel giro di qualche minuto, attirati dal parapiglia e dagli strilli, arrivano altre persone. «Quando sono arrivato io - aggiunge Ferrario - persino due sudamericani avevano preso le difese di Bianchi». A questo punto partono le chiamate alle centrali operative e dopo pochi istanti sul posto arrivano le ambulanze del 118 e un paio di volanti che identificano tutti.

La signora di 49 anni si fa portare al Policlinico mentre i due antagonisti, lamentano le ferite subite dalla «brutale aggressione delle squadra fascista» e si fanno anche loro portare al pronto soccorso, codice vere ovviamente, il più basso livello di allarme, e finiscono alla clinica Città Studi.

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