Cronaca locale

Ora è anche la capitale dello spirito

di Giannino della Frattina

E adesso Milano, dopo la visita di Papa Francesco, si riscopre anche la capitale dello spirito. Che lo fosse dell'economia, della finanza, della moda e del design lo si sapeva. Che le sue università possano competere con i più prestigiosi atenei di tutto il mondo, pare quasi un'ovvietà. Da decidere se con la decadenza di Roma possa o meno spettarle il rango di capitale morale del Paese, ma di certo da ieri le tocca quello di luogo dell'anima. Un milione o un milione e mezzo di cuori disposti a battere all'unisono poco cambia, perché questa grande festa delle radici cristiane del nostro mondo, ha contagiato perfino famiglie musulmane. La dimostrazione che le parole di una fede sincera e «non trasformata in ideologia», come ha chiesto proprio il Papa rivolgendosi ai consacrati tra le navate del Duomo, possono creare fratellanza e non odio. Tantomeno terrorismo.

Un Francesco superstar che proprio a Milano ha trovato una delle giornate più luminose della sua missione. Perché questa ancora una volta è stata terra fertile per chi ha buoni semi da piantare. E non è un caso che si sia tenuto ben lontano da politici e amministratori, fasce tricolori, toghe o tonache. Nessuna foto ufficiale con loro, nessuna concessione al potere terreno che se vorrà (e soprattutto saprà), potrà ispirarsi alle sue tante parole e ammaestramenti. Prendendo magari spunto da un forse mai così commosso cardinale Angelo Scola che come regalo della diocesi ha offerto cinquanta appartamenti restaurati da affittare a prezzo calmierato a famiglie in difficoltà. A Milano «mi sono sentito a casa con tutti, credenti e non credenti» ha ringraziato ieri Papa Francesco all'Angelus domenicale in piazza San Pietro.

Non un miracolo, semplicemente il rito ambrosiano.

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