Cronaca locale

«Il Pd? È lontanissimo dal Pirellone»

Il vicepresidente della Regione: «5 Stelle flop, il centrodestra ha il vento in poppa»

Alberto Giannoni

Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione e coordinatore di Forza Italia in Brianza, cosa dice il voto?

«Il centrodestra ha il vento il poppa, ha una squadra e un messaggio forte. C'è un'alleanza concreta, lavoriamo insieme e il modello Lombardia sul territorio funziona. Forza Italia ha fatto liste molto belle, un mix di esperienza e giovani in gamba».

Lei arriva dalla gavetta: tante elezioni, tanto lavoro amministrativo. La gente ha di nuovo voglia di politica?

«Sono stato consigliere comunale, sindaco per 10 anni, assessore provinciale per 4 e vicepresidente. Sì, la gente vuole amministratori capaci, qualcuno che prenda a cuore i problemi, che ascolti e che li risolva. Chi non riesce a fare questo resta una meteora».

A proposito, i 5 Stelle restano marginali.

«Oggi emerge la loro incapacità amministrativa. Sono inaffidabili, e il voto di protesta si è sgonfiato».

Anche la sinistra fatica.

«È molto in affanno. Le divisioni interne non le possono nascondere. Non sono capaci di rinnovarsi. Vedo vecchi Ds, personaggi incapaci di mettere i campo giovani. Non hanno saputo ben governare, non hanno risposto alle istanze della gente e il buonismo non ha pagato. I lombardi vogliono lavorare, le azienda vogliono fatturare, le persone in difficoltà cercano aiuto. Forza Italia dà risposte su tutti questi fronti».

Lei sta girando Milano, occupandosi di case popolari e periferie. Sensazioni?

«Il Pd non è più forza popolare. Non è più scontato un certo voto. Un tempo la sinistra inneggiava alla solidarietà, all'uguaglianza e il centrodestra magari alla competizione, parlava ad altri ceti. Oggi tutto è cambiato, non c'è più copyright della sinistra. Il vento cambia, i 5 stelle sono un fallimento e siamo noi, con la regione e col presiedente Berlusconi, a parlare di reddito di autonomia e istituti simili».

L'hinterland milanese è andato molto bene per il centrodestra. E la Brianza?

«A Lentate sul Seveso abbiamo eletto un sindaco al primo turno, Laura Ferrari, con oltre il 60% con Fi al 22%. Siamo andati molto bene con liste di partito e del sindaco: siamo ovunque fra il 13 e il 20%. Allevi è andato fortissimo».

Ha funzionato e adesso sembra lui il favorito.

«Nel circuito mediatico sembrava destinato a vincere. Ma se un sindaco uscente prende meno del 40% vuol dire che città non lo vuole. Allevi ha fatto un ottimo risultato, anche grazie al presidente Berlusconi che si è speso, questo è stato fondamentale. Ora lavorare ancora sul ballottaggio. È stata una campagna poco mediatica, con un gran lavoro porta a porta dei candidati consiglieri. In Brianza si votava in otto Comuni. Uno lo abbiamo già preso, ne prenderemo altri due o tre credo. A Meda siamo davanti bene. A Lissone di tre punti e anche a Cesano Maderno andiamo al ballottaggio».

Si torna al centrodestra?

«Arriviamo da anni difficili ma si è invertita la tendenza. La nostra scuola politica è molto importante. Un'iniziativa avviata 3 anni fa oggi è presa a modello a livello regionale dal coordinatore Mariastella Gelmini, che ringrazio per come ci ha supportato. Abbiamo un gruppo di 78 giovani e molte iniziative in cantiere. Si lavora con grande entusiasmo».

La Lega va bene. Il presidente Maroni si rafforza.

«Le prospettive sono molto positive. Maroni è il più forte candidato possibile. Ha un profilo istituzionale che può essere sintesi in Lombardia. Il modello funziona, unica questione è Area popolare ma i risultati indicano percentuali su cui rifletteranno loro. Gran parte dei loro elettori sono di centrodestra. Direi che siamo di gran lunga in vantaggio».

Il Pd è in svantaggio?

«Sì, certo, si allontana molto dal Pirellone».

Il suo futuro politico?

«Io mi ricandiderò alle Regionali, nel collegio Monza-Brianza, poi tutto ciò per cui per cui potrò essere utile a Forza Italia e al nostro presidente lo farò volentieri, con lo stesso spirito di sempre».

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