Cronaca locale

Un'Italia inedita a Locarno e la Hollywood di Tarantino

Scamarcio intimo e Rohrwacher fascinosa in «Magari» Prima per l'attesissimo film con Di Caprio e Brad Pitt

Un'Italia inedita a Locarno e la Hollywood di Tarantino

La palma approda in riva al lago Maggiore, sponda ticinese. Bong Joon-ho, recente vincitore a Cannes con Parasite sarà uno degli ospiti del Locarno Film Festival dal 7 al 17 agosto. Una rassegna, tradizionalmente italianizzatissima, che fa presa soprattutto sul pubblico lombardo, da sempre in maggioranza. Non a caso, anche quest'anno la pattuglia azzurra sarà massiccia, pur con un nuovo direttore artistico. Lili Hinstin, francese ma con studi a Roma, ha preso il posto di Carlo Chatrian, volato a Berlino. E allora, poco di nuovo sotto il sole con un'inaugurazione tutta nostrana affidata a Magari di Ginevra Elkann con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher in ruoli a dir poco inediti. Intimista lui, fascinosa lei. Due ritratti in cui non siamo tanto abituati a vedere questi due interpreti, familiari in ruoli decisamente diversi.

Il cinema italiano che sfilerà a Locarno avrà il sapore della novità. Pochi i nomi collaudati e molti in cerca di un trampolino di lancio sulla riva svizzera del lago. Come Roberto De Feo con Il nido, in passerella in piazza Grande fuori concorso, mentre Maura Delpero sarà in gara con Hogar, storia di finzione su un centro di accoglienza al femminile, gestito da suore per giovani «peccatrici». Fitta anche la rappresentanza italiana nelle sezioni minori.

Tra i big della scena mondiale C'era una volta... a Hollywood di Quentin Tarantino al primo passaggio europeo dopo la prima assoluta di Cannes a maggio e quella americana di oggi. Sarà per tutti una prima volta perché, rispetto all'uscita in Costa Azzurra, il regista italo americano ha modificato il montaggio di alcune scene.

Sempre dalla Croisette spunta Diego Maradona di Asif Kapadia sul fuoriclasse del Napoli che recita se stesso in questo film dalle ambizioni a metà strada fra biopic e documentario. Il programma del festival - 246 opere selezionate tra 4191 iscritte con 112 prime mondiali - è stato ideato su criteri di omogeneità che riproducano il panorama politico e sociale attuale fornendo spunti di riflessione. Dalla condizione femminile allo sport. Dalla famiglia a uno sguardo autoreferenziale sul cinema. E alle etnie, con la retrospettiva «Black light» con 46 titoli che fanno luce sul diverso modo di raccontare l'universo nero da parte di altrettanti registi.

Capitolo ospiti. Detto dei coreani, consacrati a Cannes, e della coppia Rohrwacher-Scamarcio è pronto un pardo per John Waters, regista di Grasso è bello, cui si aggiungono Hilary Swank, due Oscar per Million Dollar Baby e Boys don't cry, l'attrice francese Emmanuelle Beart, Joseph Gordon Lewitt, il ritorno di Mathieu Amalric, la gloria elvetica della regia Fredi Murer. Tutto pronto già dal 4 agosto con una serata prefestival per famiglie e la proiezione del cartoon La famosa invasione degli orsi in Sicilia, tratta dal racconto di Buzzati, cui seguirà il 6 l'edizione restaurata di Fá la cosa giusta di Spike Lee a trent'anni dall'uscita. Il 7 si entra nel vivo.

Show people di King Vidor aprirà ufficialmente la kermesse.

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