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InSight, ecco cosa farà la sonda nella sua missione su Marte

Insight è atterrata su Marte e inizia le sue operazioni di analisi della superficie del pianeta rosso. Le componenti essenziali della sonda sono un sismometro e una sonda di calore. Sul mezzo, presente anche una fondamentale componente italiana

InSight, ecco cosa farà la sonda nella sua missione su Marte

InSight è atterrata in modo perfetto su Marte, e adesso, per la sonda inizia il lavoro sulla superficie del Pianeta rosso. Dopo la prima fotografia inviata dalla sonda, adesso InSight dovrà analizzare il pianeta per capire come si sono formati i pianeti rocciosi. Una missione complessa per la quale serviranno strumenti di altissimo livello tecnologico. Tra i suoi strumenti più importanti, ci sono in particolare un sismometro che servirà a rilevare i terremoti.

Come spiegato dal Corriere della Sera, "il compito del sismometro Seis (Seismic Experiment for Interior Structure) è rilevare gli eventuali terremoti marziani (i cosiddetti «martemoti») e la loro magnitudo. Può misurare anche le onde sismiche generate dagli impatti di meteoriti e dalle frane. È così sensibile che è in grado di rilevare anche le vibrazioni del terreno dovute a vento, tempeste di sabbia e altre turbolenze atmosferiche, variazioni di pressione e di temperatura e del campo magnetico".

Altro strumento di particolare importanza è una sonda per controllare il flusso di calore proveniente dall'interno del pianeta. Si tratta della sonda di calore HP³ (Heat Flow and Physical Properties Probe) e sarà inserita fino a 5 metri di profondità nel sottosuolo del pianeta rosso. I dati inviati dalla sonda aiuteranno gli scienziati a capire se Marte è ancora un pianeta attivo come la Terra. E servirà anche per capire la sua evoluzione in rapporto a Terra e Luna.

L'energia per far muovere e lavorare InSight è data da due strutture a forma di decagono dal diametro di 2,2 metri. Ciascuna è coperta da pannelli fotovoltaici per una superficie pari a un tavolo da ping pong e generano fino a 3 mila kilowattora al giorno marziano, e cioè 24 ore 39 minuti e 35 secondi.

Nel progetto, anche una componente italiana. Uno dei sensori per la guida della missione è stato realizzato da Leonardo nello stabilimento di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Come detto dall'a.d.

di Leonardo, Alessandro Profumo, il successo della missione è "motivo di grande fierezza".

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