Lezione della Macedonia all'Ue: esercito lungo il confine greco per fermare il flusso di migranti

Bruxelles non muove un dito per fermare l'invasione. E la Macedonia schiera l'esercito lungo il confine e l'autostrada per Atene

Lezione della Macedonia all'Ue: esercito lungo il confine greco per fermare il flusso di migranti

Lungo tutta la frontiera meridionale, che confina con la Grecia, è in vigore lo stato di emergenza. La Macedonia schiera così l'esercito per fermare il crescente flusso di clandestini che cercano di attraversare la frontiera. La polizia ha già bloccato l'autostrada Skopje-Atene lasciando migliaia di immigrati in una terra di nessuno, tra la Grecia e il confine della Macedonia, e consentendo sporadicamente a piccoli di gruppi di entrare. Le autorità starebbero cercando di alleggerire la pressione sulla città di confine di Gevgelija da cui migliaia di stranieri cercano di assaltare i treni che partono alla volta della Serbia.

Da gennaio a giugno 2015 l'Ue ha ricevuto già più di 400mila richieste di asilo. Il totale del 2014 era stato di 600mila. Dopo la cifra record dei 107mila arrivi di immigrati nel solo mese di luglio, reso noto da Frontex, questa volta è Christian Wigand, un portavoce della Commissione Ue, a diffondere il nuovo dato emergenziale. "Non si tratta di una crisi greca, o italiana, o tedesca, o austriaca o francese - dice Wigand - è una crisi migratoria globale che richiede azioni congiunte coraggiose e solidarietà". Particolarmente allarmato il governo di Berlino che oggi ha diffuso i dati ufficiali sui richiedenti asilo attesi per il 2015: ben 800 mila, il doppio delle stime precedenti. Un flusso enorme di difficile gestione, che porta il ministro tedesco dell’Interno Thomans De Maiziere a non escludere, alla lunga, la necessità di una verifica del funzionamento del Trattato di Schengen, l’accordo sulla libera circolazione. E, mentre gli euroburocrati di Bruxelles restano alla finestra a guardare, alcuni Paesi del Vecchio Continente iniziano a muoversi per conto proprio.

Dopo il via libera del premier ungherese Viktor Orbán alla costruzione di un muro di quattro metri per bloccare gli ingressi dalla Serbia e la decisione della Slovacchia di far entrare solo gli immigrati cristiani, la Macedonia schiera l'esercito per arginare un'invasione che va avanti da ormai troppo tempo. "A causa della pressione crescente sul confine meridionale - ha annunciato il governo di Skopje - c’è bisogno di un controllo maggiore e più efficiente nella regione dove sono stati registrati in maniera massiccia ingressi clandestini dalla parte greca".

Nelle intenzioni del ministro dell’Interno Ivo Kotevski, il coinvolgimento dell’esercito dovrebbe garantire maggiormente la sicurezza dei cittadini e permettere un'accurata selezione dei richiedenti asilo. Una misura estrema, ma concreta che sopperisce alla totale assenza dell'Unione europea.

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