Papa Francesco alla Casa Bianca: "Sono qui da figlio di migranti"

"Benvenuto alla Casa Bianca Pontifex", twitta Obama. Il Papa cita Martin Luther King: "Siamo stati inadempienti in alcuni impegni, ed ora è giunto il momento di onorarli"

Papa Francesco alla Casa Bianca: "Sono qui da figlio di migranti"

Grande accoglienza alla Casa Bianca per Papa Francesco. Prima di stringergli la mano Obama lo saluta con un tweet: "Benvenuto alla Casa Bianca Pontifex. Il suo messaggio di amore, speranza e pace ci hanno ispirato tutti". Anche il vicepresidente, Joe Biden, affida il suo benvenuto ad un cinguettio: "Papa Francesco sta offrendo speranza e ottimismo e ci sfida a fare meglio in tutto il mondo. Siamo orgogliosi".

"A nome degli americani - dice Obama nel suo discorso - è mio grande onore e privilegio darle il benvenuto negli Stati Uniti d’America. Che bella giornata ci ha regalato il Signore. Grazie per il grande dono della speranza", prosegue il presidente. Un grazie "non solo per il ruolo, ma per le qualità uniche come persona. Nella umiltà, semplicità, nella dolcezza delle parole e la generosità dello spirito vediamo in lei un esempio vivente degli insegnamenti di Gesù. Lei ci ricorda come il più potente messaggio di Dio è la misericordia. E questo significa accogliere lo straniero con empatia e col cuore realmente aperto, che si tratti di rifugiati che fuggono da terre lacerate dalla guerra o immigrati che lasciano la loro casa in cerca di una vita migliore. Accogliamo il suo appello ai leader del mondo" ad impegnarsi "per salvaguardare il pianeta per le future generazioni. Lei ci ha ricordato che difendere il nostro pianeta è un obbligo sacro".

"Lei ci ha ricordato che il più importante messaggio del Signore è la misericordia e ciò significa accogliere lo straniero con empatia e cuore aperto". Obama sottolinea l'appello del pontefice sui migranti: "Che siano rifugiati che fuggono dalle loro terre o immigrati in cerca di una vita migliore".

"Quale figlio di una famiglia di emigranti - ha detto Papa Francesco parlando in inglese - sono lieto di essere ospite in questa nazione, che in gran parte fu edificata da famiglie simili. Mi accingo con gioia - ha continuato il Papa - a questi giorni di incontro e di dialogo, nei quali spero di ascoltare e di condividere molti dei sogni e delle speranze del popolo americano. In questa mia visita - ha affermato ancora il Papa - avrò l’onore di rivolgermi al Congresso, dove spero, quale fratello di questo Paese, di dire una parola di incoraggiamento a quanti sono chiamati a guidare il futuro politico della nazione nella fedeltà ai suoi principi fondativi".

"In questa mia visita - prosegue il pontefice - avrò l'onore di rivolgermi al Congresso, dove spero, quale fratello di questo Paese, di dire una parola di incoraggiamento a quanti sono chiamati a guidare il futuro politico della nazione nella fedeltà ai suoi principi fondativi. Mi recherò pure a Filadelfia - aggiunge Bergoglio - per l'VIII incontro Mondiale delle Famiglie, il cui scopo è quello di celebrare e sostenere le istituzioni del matrimonio e della famiglia, in un momento critico della storia della nostra civiltà".

Nel suo discorso Papa Francesco dà voce "al gruppo di esclusi che grida al cielo e che oggi bussa con forza alle nostre case, città, società". E riprendendo le parole di Martin Luther King (il riferimento di Papa Francesco è a una frase del famoso discorso "I have a dream"), esorta tutti i potenti del mondo ad "ammettere che siamo stati inadempienti in alcuni impegni, ed ora è giunto il momento di onorarli. Auspico - scandisce Bergoglio - che tutti gli uomini e le donne di buona volontà di questa grande e prospera Nazione sostengano gli sforzi della comunità internazionale per proteggere i più deboli nel nostro mondo e di promuovere modelli integrali ed inclusivi di sviluppo, così che i nostri fratelli e sorelle ovunque possano conoscere le benedizione della pace e della prosperità che Dio desidera per tutti i suoi figli. God bless America!". Con queste parole il pontefice ha concluso il suo discorso, citando la celebre invocazione Usa.

Sono quindicimila gli invitati alla cerimonia di accoglienza che si tiene nel giardino posto sul retro della Casa Bianca. A seguire è in programma un faccia a faccia privato tra il pontefice e il presidente, l'incontro del Papa con le moltissime persone che lo attendono dalle prime ore del mattino lungo il National Mall, che il pontefice percorrerà a bordo della papamobile. Dopo la preghiera di mezzogiorno nella cattedrale di San Matteo, l’atteso incontro con i vescovi americani. Nel pomeriggio la messa per la canonizzazione di Junipero Serra. Una giornata fitta di impegni e di spostamenti per Papa Francesco, che impongono forti restrizioni al traffico e ai trasporti pubblici, tanto che per i dipendenti federali di base a Washington è stato consigliato, per oggi, di evitare il centro della città e di optare per il telelavoro.

Su magliette, borse e zainetti delle persone che attendono il pontefice campeggia lo sticker di Papa Francesco. Ad ogni angolo i volontari distribuiscono l’adesivo diventato simbolo di queste giornate.

Rotondo, su sfondo celeste, compare l’immagine del Papa che saluta sorridente. Luogo e data (Washington Dc, settembre 2015), il motto "Condividi la gioia, cammina con Francesco" e l’immancabile hashtag #PopeInDc.

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