Politica

Bufera sul cardinale che cita il Vangelo

Ravasi: «Ero straniero, non mi avete accolto». La replica: «Accoglili tu»

Gaia Cesare

«Non è una vittoria dell'Italia ma una sconfitta della politica in generale e della Ue in particolare». Sono passati pochi minuti dall'offerta spagnola di accogliere i 629 migranti a bordo della nave Aquarius quando il cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas e responsabile della Cei sul tema dei migranti, trae le sue conclusioni sulla vicenda che nelle ultime 48 ore ha ingigantito il solco tra le due anime dell'Unione europea, tra il blocco del sì all'accoglienza da una parte e quello «che dice no» e sta con il leader della Lega e ministro dell'Interno Matteo Salvini dall'altra. La polemica trascina i vertici della Chiesa cattolica nel tritacarne del dibattito, con polemiche e accuse che travolgono il cardinale Gianfranco Ravasi, reo di aver citato il Vangelo per ricordare agli italiani la necessità di aiutare chi fugge da guerre, fame e povertà. E non poteva essere altrimenti, visto che il cardinale usa Twitter per lanciare il suo messaggio. «Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43)» scrive l'alto prelato sul social network, negando, invece che affermare, le parole dell'evangelista Matteo. Il tweet scatena il popolo della Rete: «Ero italiano e mi avete massacrato dalle tasse costringendomi a licenziare le mie dipendenti! (Marzia 1,1)», scrive l'utente Marzia Mancini in un messaggio tragicomico. E ancora: «Accoglieteli voi nelle vostre parrocchie e super-attici e affidatevi alla beneficenza e alla provvidenza divina, il popolo italiano ha già dato e deve pensare ai suoi terremotati, disoccupati e indigenti...», insiste qualcun altro. Fino agli insulti: «Bravo. Assegnate loro i vostri immobili. Mercanti».

Nel frattempo, mentre l'Unione europea (con il primo ministro di Malta Joseph Muscat) elogia l'apertura della Spagna e chiede che venga fatto «ogni sforzo» per «minimizzare» la permanenza dei migranti a bordo della nave Aquarius, la vicenda riapre con prepotenza il dibattito europeo sui migranti. Dal Belgio, il segretario di Stato all'immigrazione Theo Francken, esponente del partito nazionalista fiammingo, sostiene che se l'Italia e Malta si rifiuteranno ancora in futuro di dare accesso a nuove imbarcazioni, «ci dovrà essere una soluzione con un campo profughi in Nord Africa». Dall'Ungheria il premier Viktor Orbán, sempre più vicino all'Italia a traino Lega-Cinque Stelle, si dice pronto a fornire a Roma il suo aiuto: «Non certo per ripartire i migranti tra i Paesi membri della Ue. No, siamo pronti ad aiutare gli amici italiani a espellerli». Messaggio chiarissimo. E se ancora mancasse prova di una nuova aria che si respira in Europa, ci pensa la Bild tedesca a riferire come anche a Berlino, a causa delle divergenze sui respingimenti al confine della Germania, slitta la presentazione, prevista per oggi, di un piano generale sull'immigrazione. È scontro tra la Cancelliera Angela Merkel e il ministro dell'Interno Horst Seehofer.

Domani, invece, il dibattito del Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo.

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