Il Cav mette a punto il patto Fi-Lega

Berlusconi lavora sull'alleanza con Salvini in vista dell'incontro. La linea: aperti, ma senza sudditanza

Il Cav mette a punto il patto Fi-Lega

Roma - Domenica di relax in famiglia per Berlusconi che assicura: nei prossimi giorni incontrerò Salvini. La strada è segnata e il prossimo step sarà quello di perfezionare il patto con il Carroccio attraverso un faccia a faccia a tra i due leader. Un incontro vociferato da settimane ma non ancora andato in onda. Sia fonti leghiste sia fonti azzurre hanno smentito che il summit sia avvenuto ieri, magari prima di Milan-Napoli. I motivi? Innanzitutto perché sia il Cavaliere sia Salvini mandano avanti i rispettivi «facilitatori»: Licia Ronzulli per gli azzurri e Giancarlo Giorgetti per la Lega. In secondo luogo perché, in queste ore, il leader del Carroccio ha altre grane a cui pensare. La principale è quella del rapporto non proprio cristallino con il suo competitor interno, Maroni. Non passa giorno in cui il governatore della Lombardia faccia il controcanto nei confronti della linea di Salvini. Matteo chiude e picchia duro sull'Ncd? Roberto apre agli alfaniani e parla di Lupi come possibile candidato al Comune di Milano. Matteo sogna il referendum autonomista per la Lombardia? Roberto vola a Roma per trattare con il governo e ottenere qualche spicciolo in più per la sua Regione. Insomma, Salvini vorrebbe incontrare Berlusconi con un Carroccio monolitico e senza voci stonate. Nonostante le beghe interne, Salvini ha chiaro in testa il messaggio da recapitare ad Arcore: «Caro Silvio, mettiamoci insieme per dare la spallata al governo Renzi. Ci stai o no?».

Berlusconi, dal canto suo, è pronto a ribadire che la rotta di Forza Italia è segnata: opposizione chiara e forte. Certo, al Cavaliere non piace il continuo esame del Carroccio e l'atteggiamento di chi vuol dare patenti di «buon oppositore» del suo leader. Inoltre, il Cavaliere ha gli ultimi sondaggi dalla sua: la Lega, quando non arretra, frena: segno che i toni eccessivamente duri e poco istituzionali sono respingenti per la maggioranza dei moderati. Sarà una stretta di mano ma anche un braccio di ferro, quello tra i due leader; i quali duelleranno anche sulle candidature alle prossime Amministrative. E anche su questo tema l'ex premier è determinato: «Troveremo la quadra: siamo sempre stati e saremo aperti di fronte ai loro desiderata ma attenzione. Nessuna sudditanza nei confronti del Carroccio».

Sul fronte partito, invece, continuano a circolare voci di prossime ulteriori defezioni sia alla Camera sia al Senato. Alcuni addii, poi, potrebbero approdare proprio in casa Salvini. Il Cavaliere non se ne cura più di tanto, convinto com'è che le possibili ulteriori perdite potrebbero favorire quel rinnovamento da tempo da lui predicato e auspicato.

Quello che rattrista Berlusconi è che gli azzurri che hanno sbattuto la porta di Forza Italia siano determinanti sulle riforme. Riforme che l'ex premier considera sbagliate, pasticciate e, unite all'Italicum, perfino pericolose.

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