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Migranti Ong, Conte ora apre ancora di più: "Non solo donne e bimbi"

Da Palazzo Chigi trapelano le intenzioni del premier: "Prenderemo 15 persone, anche i mariti". Ma Salvini insiste: "Con me i porti restano chiusi"

Migranti Ong, Conte ora apre ancora di più: "Non solo donne e bimbi"

Se Luigi Di Maio ha per primo aperto la porta, ora Conte sembra volerla spalancare. Da Palazzo Chigi, infatti, trapelano queste parole: dei migranti su Sea Watch e Sea Eye, "noi ne prenderemo 15 su 49, e prenderemo anche i mariti perché non siamo gente che smembra le famiglie: daremo un segnale all’Europa, ma dopo che tutti avranno rispettato le regole".

Si apre così un nuovo fronte nel governo. Ieri Matteo Salvini aveva ribadito che "finché sarò ministro" i porti italiani "erano, sono e rimarranno chiusi". La linea del leghista è chiara: l'Italia non accoglierà neppure donne e bambini perché ha già accolto migliaia di persone, ora tocca agli altri Paesi fare la loro parte. Compresa Malta, che invece si rifiuta di farli sbarcare.

Secondo Palazzo Chigi far arrivare nel Belpaese ben 15 migranti permetterebbe di salvare capra e cavoli. "La linea di Salvini e del governo è salva - è il Conte pensiero, secondo quanto scrive il Corriere - i nostri porti restano e resteranno chiusi, quindi ogni accordo è possibile un attimo dopo che Malta avrà fatto sbarcare sul proprio territorio i clandestini che si trovano sulle due navi".

Il fatto è che La Valletta sta tenendo i 49 migranti in mare perché intende costringere l'Europa anche a redistribuire altri 249 migranti salvati a fine dicembre e già approdati a Malta. "Non faremo la parte di Babbo Natale", ha detto ieri il premier Muscat secondo cui cedere allo sbarco delle Ong sull'isola significherebbe "creare un precedente". Avramopoulos ha preparato un piano Ue per la divisione dei clandestini, progetto che ha trovato l'ok di alcune capitali europee.

Da Palazzo Chigi fanno sapere al Corriere che sugli altri 249 migranti l'Italia non entrerebbe comunque in campo. Ma 15 famiglie Conte vorrebbe accoglierle. Dietro ci sarebbero anche le pressioni della Germania, che all'Ue e a Malta ha dato una condizione per accettare la ripartizione di 50 migranti presenti sull'isola: "L'Italia deve fare la sua parte". Se Salvini dovesse cedere (ma non pare intenzionato a farlo), allora si arriverebbe all'accordo tra Italia, Malta, Olanda, Francia e Germania e così gli immigrati verrebbero ripartiti.

Forse il ministro dell'Interno si oppone al piano europeo anche per altri due motivi. Il primo è di metodo: le Ong hanno "violato le regole", come rivelato in esclusiva dal Giornale.it. Ieri Toninelli lo ha spiegato dettagliatamente: "La nave di Sea Eye ha mentito sullo stato del barcone dal quale ha prelevato i migranti - ha detto il ministro dei Trasporti - che non stava affatto affondando come da essa comunicato. I due interventi sono avvenuti in acque Sar libiche, toccava dunque a Tripoli agire". E da Palazzo Chigi fanno notare che invece "la Sea Watch è stata contattata dalle autorità libiche, e invece ha deciso di lasciare le acque libiche per andare in quelle maltesi".

Il secondo motivo dell'avversione salviniana riguarda invece il passato. Quando la Diciotti arrivò a Catania e il ministro dell'Interno tenne i migranti a bordo per alcuni giorni in porto, solo Irlanda e Albania accettarono di ripartire i richiedenti asilo.

Dagli altri, nessun aiuto. Perché dunque l'Italia dovrebbe correre in soccorso di Malta?

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