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Ecco chi c'è (davvero) dietro alla svolta a sinistra del Movimento 5 stelle

Il retroscena sul ruolo di Augusto Rubei nella comunicazione dei pentastellati, che si "avvicinano" al Partito Democratico

Ecco chi c'è (davvero) dietro alla svolta a sinistra del Movimento 5 stelle

"Noto troppi accoppiamenti tra il Pd e il M5s troppa sintonia". L'appunto (di accusa) di Matteo Salvini non è proprio sbagliato e non ha preso un abbaglio, anzi. Nelle ultime settimane, infatti, per risollevarsi nei sondaggi e dunque nei consensi tra i cittadini-elettori in vista delle Europee del 26 maggio, il Movimento 5 Stelle ha virato a sinistra.

Di Maio and co., esaurita la spinta "a centro-destra" per la presenza totalizzante del leader della Lega, che sta polarizzando a sé tutta la destra, si è così spostato su un terreno lasciato libero. Quello del centro-sinistra, dove il Partito Democratico continua ad arrancare e a non risintonizzarsi sulle stesse frequenze del suo popolo e di quello italiano.

Ma chi c’è dietro la svolta a sinistra del M5s? Un nome e un cognome, quello di Augusto Rubei. Il retroscena lo fa il Corriere della Sera (anche se noi ne avevano già parlato a marzo), secondo il quale c'è proprio lo zampino del giornalista professionista classe 1985, nonché portavoce del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, dietro il cambio di rotta.

Rubei, di fatto, ha scalzato Rocco Casalino (ora concentrato solo su Palazzo Chigi, dov'è ufficio stampa del premier Conte), prendendo in mano le redini della comunicazione del Movimento 5 stelle, aprendo di fatto una fase nuova per il partito, in vista della tornata elettorale europea che sa di bivio, sia per la compagine pentastellata sia per la vita del governo.

Ma, attenzione: questo (finto) spostamento a sinistra è fatto di "ammiccamenti che hanno come scopo quello di punzecchiare la Lega, più che di allacciare rapporti con un Pd ancora odiato".

Secondo il quotidiano di via Solferino, inoltre, sarà

html">Luigi Di Maio a chiudere la campagna elettorale in piazza della Bocca della Verità, a Roma, il 24 maggio: sul palco ci sarà lui, senza il cosiddetto garante Beppe Grillo

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