È con la riformulazione degli emendamenti alla Manovra da parte del relatore del Partito Democratico Mauro Guerra che torna per i presidenti della Regione la possibilità di ricoprire anche il ruolo di commissario straordinario alla Sanità, con verifiche del loro operato ogni sei mesi, da parte di tavoli tecnici. Emendamenti fortemente criticati dalle opposizioni, che ci leggono una norma introdotta a uso e consumo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, passata con l'escamotage dei controlli ogni sei mesi.
L'emendamento cancella una norma introdotta dalla legge di Stabilità per il 2015, che impediva ai presidenti di Regione di ricoprire il ruolo di commissario, affidandolo invece a tecnici con requisiti per specifici e un curriculum che chiarisse "qualificate e comprovate professionalità ed esperienza di gestione sanitaria".
La nuova norma, così come riscritta dal relatore, demanda ai tavoli di verifica dei piani di rientro e al comitato Lea la valutazione ogni sei mesi dell'operato del commissario.
Il monitoraggio andrà trasmesso al Consiglio dei ministri.Il voto, preceduto da quasi un'ora di polemiche e scambi di accuse tra le opposizioni e la maggioranza, ha visto 18 sì, 12 no e un astenuto, Bruno Tabacci. "Una marchetta clientelare", per il Movimento 5 Stelle.
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