Cronache

Era a Torino il villaggio dei trafficanti

Era a Torino il villaggio dei trafficanti

Migranti opportunità d'inserimento, in sigla Moi. È il nome del progetto di accoglienza cui partecipava il Comune di Torino e, per estensione, tutti i torinesi usavano per le palazzine occupate dell'ex villaggio olimpico del capoluogo piemontese. Nel tempo, come spesso accade per questi progetti, le palazzine erano state lasciate al degrado e all'incuria. Ieri si è scoperto che erano anche la base operativa di una banda di trafficanti di uomini che gestiva il passaggio dei migranti attraverso l'Italia verso le destinazioni più ambite del Nord Europa. Sono 26 le persone indagate e 11 ieri sono finite in manette, la maggior parte di origine somala. Il gruppo criminale gestiva gli stranieri giunti in Italia, soprattutto in Sicilia e Sardegna, fornendo loro alloggio, assistenza e documenti falsi fino all'eventuale spostamento nelle città del nord Europa, in particolare di Austria, Francia e Germania. L'indagine è durata tre anni e al momento cinque degli indagati sono arrestati. Varie le accuse, tra cui il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dal Moi i migranti raggiungevano le mete desiderate attraverso viaggi in auto, treni, autobus e con l'ausilio di passeur. Al termine del viaggio il documento falso o contraffatto (con la sostituzione della fotografia) veniva riconsegnato all'associazione e riutilizzato per altri viaggi. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 30 documenti falsificati, oltre 20 kg di hashish e vario materiale informatico. Inevitabili anche le polemiche politiche per l'incuria in cui versava il Moi e per le promesse mai mantenute di sgombero.

«Ora lo completeremo», ha assicurato ieri il ministro Salvini.

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