Caso Skripal

Europa unita contro Mosca per la spia avvelenata

Richiamato l'ambasciatore Ue per consultazioni. Il Cremlino: da Londra "provocazioni"

Europa unita contro Mosca per la spia avvelenata

«Inviare un forte messaggio europeo alla Russia». I due big dell'Unione, Angela Merkel ed Emmanuel Macron sono d'accordo con la premier Theresa May sull'importanza di far sentire la propria voce «in risposta alle azioni della Russia», dopo l'avvelenamento dell'ex spia Sergei Skripal e di sua figlia Yulia. Perciò il vertice dei capi di Stato e di governo della Ue «condanna nei termini più duri possibili il recente attacco a Salisbury, esprime le più sentite condoglianze a tutti coloro le cui vite sono state minacciate e presta il suo sostegno alle indagini in corso». Ribadendo le conclusioni a cui è giunta Londra: è «altamente probabile che la Federazione russa sia responsabile» dell'attacco, come aveva preannunciato il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. Perciò «l'ambasciatore dell'Unione europea è stato richiamato da Mosca per consultazioni». Il capo della delegazione dell'Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini «ha ricevuto istruzioni dall'Alto Rappresentante e si prevede che arrivi a Bruxelles nel fine settimana per consultazioni con lei».

La parole più dure arrivano da Macron: «Consideriamo questo attacco come un attentato alla sovranità europea» che «richiede una risposta coordinata degli Stati membri» dell'Ue, ha detto il presidente francese. «Non c'è altra spiegazione plausibile della responsabilità della Russia», ha spiegato precisando che «diversi stati tra cui Francia e Germania adotteranno a breve delle misure coordinate» contro la Russia.

A usare toni più morbidi è invece l'Italia, per bocca del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «L'Italia ha dato con grande chiarezza il suo assenso alla decisione» della Ue di richiamare l'ambasciatore dell'Unione a Mosca, e «ha manifestato solidarietà al Regno Unito», ma «contemporaneamente ha sottolineato l'importanza che questa condanna non dia automaticamente luogo a escalation e non chiuda i necessari spazi di dialogo con la Russia».

Ad additare invece il Regno Unito come responsabile dell'escalation di tensione in corso tra Mosca e Londra sono i vertici russi. La Gran Bretagna «sta cercando freneticamente di costringere gli alleati a prendere misure conflittuali» contro Mosca, la linea è «di rendere la crisi con la Russia la più profonda possibile», ha commentato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, evidentemente contrariato dalla decisione di Bruxelles di richiamare il proprio ambasciatore da Mosca per consultazioni sul caso Skripal. Il ministro ha ribadito che le azioni di Londra - che accusa Mosca dell'avvelenamento della ex spia russa a Salisbury - sono una «provocazione», senza fondamento, che porta verso un punto morto le relazioni bilaterali.

Intanto il poliziotto inglese Nick Bailey, ricoverato dopo essere entrato in contatto con gli avvelenati, è uscito dall'ospedale e il suo primo commento è stato: «La vita non sarà più la stessa».

Sembra invece ormai evidente che Skripal e sua figlia non recupereranno mai più le proprie facoltà mentali dopo il contatto con il Novichock.

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