La bomba immigrazione è esplosa da due anni. Solo la premiata ditta Matteo Renzi & Angelino Alfano sembra non accorgersene. Al 21 luglio il numero di sbarchi è in sostanziale equilibrio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: sono già arrivato 85.361 clandestini. "Il trend - cerca di minimizzare il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per l’immigrazione del Viminale - ci consentirà di restare al di sotto della pianificazione nazionale che ci faceva temere di superare le 200mila persone, invece sono 170mila circa". Pronostico che viene subito smentito dalla polizia delle Frontiere che parla di "almeno 200mila arrivi" per il 2015 e che fa impallidire l'accordo per la redistribuzione di 32mila immigrati abbozzato ieri a Buxelles.
Solo 32mila contro i 40mila su due anni fissati come obiettivo. Pur ammettendo di essere "delusa", assicura che questo gap di 8mila rifugiati verrà raggiunto entro fine anno. "Un primo passo" sbandierato da Alfano che dice di avere ottenuto per l’Italia "molto di più di quello che tutti i governi precedenti avevano mai pensato di avere". Che il leader di Ncd abbia fallito su tutti i fronti lo dimostra l'allarme lanciato dal direttore della polizia delle Frontiere, Giovanni Pinto parlando di "situazione senza precedenti". "Nel 2013 e nel 2014 sono arrivati in Italia 170mila migranti - pronostica nel corso di un convegno organizzato dalla Guardia di Finanza - quest’anno già viaggiamo sulle stesse cifre e forse arriveremo a 200mila". Stando al report dell'Unhcr, l'agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati, tra il Niger e la Nigeria stanno infatti preparando campi per 500mila sfollati. Si tratta delle persone che fuggono dalle violenze del gruppo terroristico di Boko Haram. L'Italia rischia così di diventare il centro di hot spot, punti caldi dove "ci sarà un primo screening del migrante", ovvero un luogo dove si deciderà "se il migrante può essere accolto come richiedente asilo o se deve essere espulso".
Nonostante provi a ridimensionare le preoccupazioni della polizia delle Frontiere, i numeri snocciolati da Morcone sono l'evidenza di un'emergenza che il governo Renzi non vuole vedere. E a soffrirne sono sempre gli italiani. Che negli ultimi giorni hanno iniziato a ribellarsi alla linea di Alfano di accogliere ad oltranza sistemando migliaia di clandestini in centri improvvisati nel giro del Paese. "Nella distribuzione dei migranti nelle regioni italiane - spiega Morcone - siamo riusciti a portare avanti un piccolo riequilibrio ma ancora del tutto insufficiente, perché comunque in Sicilia rimane il 18% delle persone". Anche le Regioni del Nord stanno facendo sforzi significativi. La Lombardia, per esempio, ospita l'11% dei disperati sbarcati in Italia negli ultimi mesi. Il Veneto, poi, è passato dal 3% al 6%. Ma al Viminale ancora non basta. "Ci stiamo sforzando di andare avanti - insiste Morcone - tenendo ferma la barra sulla conferenza Unificata dello scorso anno e su quelle modalità".
Morcone rinfaccia, poi, ai Comuni di non aderire al sistema Sprar. "Bisognerebbe renderlo più 'appetibile' - suggerisce - abbassando la quota di cofinanziamento e allentando il patto di stabilità per i Comuni che aderiscono". Un bando straordinario per 10 mila posti sarà indetto alla firma di Alfano nella Conferenza unificata che si terrà in settimana. "Cosi - conclude - ci avvicineremmo sempre più a un sistema ordinario, in cui i Comuni siano protagonisti".
L'obiettivo del Viminale, oltre che minimizzare un'emergenza che si fa sempre più incandescente ogni giorno che passa, è spalmare le decine di migliaia di immigrati che continuano ad arrivare trasformando l'Italia nel campo profughi d'Europa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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