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Intervista a Berlusconi: "Il Carroccio lasci il M5s e torni nel centrodestra"

Il Cavaliere al Tg5: "Innaturale l'alleanza con Grillo". A Pescara comizio con Meloni e Salvini

Intervista a Berlusconi: "Il Carroccio lasci il M5s e torni nel centrodestra"

È il giorno del ritorno dei tre leader del centrodestra, una epifania inconsueta in tempi di governo gialloverde. A undici mesi di distanza dalla conferenza stampa al Tempio di Adriano di Roma, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si riprendono la scena per chiudere la campagna elettorale delle Regionali in Abruzzo.

Il leader di Forza Italia è atteso a Pescara dove alle 17, nella sala consiliare del Comune, terrà una conferenza stampa con il vicepremier leghista e la presidente di Fratelli d'Italia per tirare la volata al candidato della coalizione Marco Marsilio. L'obiettivo è dare una immagine di compattezza per conquistare una Regione considerata strategica e affrontare al meglio un banco di prova importante in vista delle Europee.

La scintilla per questa grande rentrée è stata accesa dallo stesso Marsilio. Il senatore, constatata la disponibilità dei leader e la loro presenza costante sul territorio, ha lanciato l'idea di un momento in cui rendere visibile la coalizione. Il riscontro e la disponibilità sono state immediate, l'unica difficoltà è stata quella di incrociare le agende e trovare un orario in cui far sedere Berlusconi, Salvini e Meloni allo stesso tavolo.

Naturalmente nessuno si fa illusioni che questo appuntamento possa rianimare il centrodestra tradizionale nell'immediato e favorire il ritorno a un governo con maggiore affinità sui «fondamentali». Nessun ritorno al passato o al futuro, dunque, ma la semplice fotografia del presente. La Lega, infatti, tiene sempre a precisare che esistono due livelli diversi, uno regionale e uno nazionale e due differenti coalizioni. Al di là delle inevitabili fibrillazioni che in questi giorni si concentrano sul caso Diciotti e sulla Tav, il Carroccio non ha intenzione nell'immediato di rovesciare il tavolo governativo e tornare allo schema presentato agli elettori il 4 marzo dello scorso anno.

Naturalmente c'è una scadenza che rappresenta un termometro importante per il futuro: quello delle elezioni europee. Un appuntamento che potrebbe riscrivere in profondità gli equilibri di potere e la gerarchia governativa, facendo esplodere malumori oggi a stento sopiti. Intanto se lo strapotere leghista venisse arginato nelle urne regionali questo rappresenterebbe un catalizzatore per le speranze di Forza Italia e Fratelli d'Italia.

In questa fase come ricorda l'AdnKronos la tentazione della Lega potrebbe essere quella di estendere l'esperimento del governatore della Lombardia, Attilio Fontana che ha lanciato le sue liste civiche. Un'operazione con cui tentare di intercettare quegli elettori moderati che nutrono perplessità su Salvini e sull'alleanza anomala con i Cinquestelle. Berlusconi, però, intervistato dal Tg5, non rinuncia a perorare la causa della coalizione. «Il centrodestra ha un passato importante e governa regioni e città importanti. Ora c'è la possibilità di conquistare Abruzzo e Sardegna e poi affrontare insieme le Europee.

È molto importante che si esca dalla situazione attuale, si metta fine a questo governo innaturale che preoccupa tutti e si torni a un governo di centrodestra perché con due partiti al governo così distanti si rischiano recessione, disoccupazione, tensioni sociali e tasse sempre più alte».

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