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Ma su tasse, Def e pensioni l'intesa è possibile

No alla Fornero e aperture al reddito di cittadinanza. Il deficit-Pil al 3% sarà rispettato

Ma su tasse, Def e pensioni l'intesa è possibile

Roma Pensioni, con limature alla legge Fornero senza stravolgerne l'impianto. Poi reddito di cittadinanza, da concedere con il contagocce. In generale, riduzione della pressione fiscale senza sposare proposte radicali come la flat tax. E rispetto del vincolo europeo del 3% sul rapporto deficit-Pil.

La maggiorana non c'è, ma tra i partiti vincitori delle elezioni (centrodestra con la Lega in testa e Movimento 5 stelle) i ragionamenti sui punti di contatto sono in corso e già in fase avanzata.

Anche ieri tra Lega e M5s ci sono state schermaglie a distanza e molto soft, sulle proposte di bandiera. Dopo le chiusure di giovedì, Matteo Salvini ha aperto al reddito di cittadinanza. «Se non è un investimento illimitato per chi sta a casa, aperto a tutti, ma uno temporaneo per chi ha perso il lavoro ed è in attesa di trovarne un altro, ne possiamo parlare», ha spiegato.

La formula della Lega resta quella di cercare alleanze con chi accetta le priorità: «Abolizione della legge Fornero, abbassare le tasse e il blocco dell'immigrazione».

La risposta del M5s è arrivata per vie ufficiose. Il blocco della riforma delle pensioni del governo Monti no. Nel movimento di Luigi Di Maio si pensa semmai a delle migliorie, senza stravolgerla. In particolare a ritocchi al meccanismo che adegua l'età pensionabile all'aspettativa di vita. Che poi è l'unico aspetto che la Lega vorrebbe mantenere. Nel partito di Salvini si ragiona su «quota 100», cioè la somma di contributi e età anagrafica per concedere l'accesso alla pensione, con il limite minimo di 64 anni, formulazione dell'esperto di pensioni Alberto Brambilla. Il meccanismo di aumento graduale resta.

Sono comunque di divergenze di poco conto. Meno rilevanti di quelle che c'erano nella maggioranza che ha espresso i governi Renzi e Gentiloni.

Sul reddito di cittadinanza ieri ha fatto scalpore l'intervento di Pasquale Tridico, ministro del Lavoro in pectore per il M5s a Radio anch'io. Per l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero l'esponente pentastellato ha fatto «dietrofront» sul reddito di cittadinanza. Armando Siri, responsabile economico della Lega ha difeso il reddito di avviamento, che assomiglia a un prestito d'onore e dura tre anni. Entrambe le proposte sono misure di flexsecurity, impostazioni non diverse da quelle sostenute dai governi Berlusconi. Anche in questo caso le distanze non sono incolmabili. Anche in Forza Italia si lavora alle proposte. In primo piano la riduzione delle tasse e riforma della Fornero in versione soft.

Restano fuori, per il momento, tutti i temi anti europei. Anche nel M5s negli ultimi giorni si fa capire che non c'è nessuna intenzione di sforare il limite del deficit del 3% e, in generale, si vogliono rispettare gli impegni di Gentiloni con Bruxelles.

Un modo per rassicurare le istituzioni europee. Ma anche una strategia del M5s per tenere aperta la strada a tutte le possibili maggioranze, compresa quella con il Pd.

Lo strumento in cui le posizioni diventeranno esplicite sono le risoluzioni al Def. Il documento di Economia e finanza che il governo dovrebbe approvare entro il 10 aprile. Al momento non sono previste risoluzioni unitarie, né nel centrodestra né tra M5s e Lega.

Ma lo scenario politico cambia rapidamente.

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