La tentazione di Berlusconi: riportare in piazza i moderati

Il Cavaliere sta valutando la partecipazione alla manifestazione di Bologna l'8 novembre: prima una piattaforma comune con la Lega

La tentazione di Berlusconi: riportare in piazza i moderati

Berlusconi-Salvini: prove d'intesa per la spallata a Renzi ma la strada per la firma del patto d'acciaio è ancora lunga. È un lunedì interlocutorio per il Cavaliere che, come da tradizione, trascorre la prima giornata della settimana in famiglia. La politica, però, non si ferma: e se l'ex premier da una parte dà l'input di non fare alcuno sconto a Renzi, dall'altra non scioglie le riserve sulla sua partecipazione alla manifestazione di Bologna, il prossimo 8 novembre. L'occasione è ghiotta: portare in piazza il popolo del centrodestra per dar voce ai moderati che restano la maggioranza del Paese. Tanti i pro ma anche tanti i contro. Sarebbe senz'altro positivo far vedere che c'è una larga fetta d'Italia che non si conforma al renzismo e, anzi, è alternativa alla sinistra. L'idea è quella di partorire una grande manifestazione come quelle che organizzava il Polo prima e la Casa delle libertà poi: anche allora c'erano partiti diversi che si abbracciavano su un unico palco cercando di fare la sintesi. Le differenze tra loro? Anche all'epoca erano minimizzate con lo slogan: «Marciare divisi per colpire uniti». E sull'unità del centrodestra il Cavaliere non transige. Un bagno di folla assieme ai leader di Lega e Fratelli d'Italia, quindi, sarebbe un bel toccasana. Ad oggi, tuttavia, siamo rimasti al «Salvini mi ha invitato e penso di andarci...». Da qui a considerare organizzata la cosa ce ne corre.

Ci sono, infatti, anche i contro: quale messaggio dare alla piazza? L'antirenzismo va benissimo ma su temi come la moneta unica e l'Europa, Carroccio e Forza Italia continuano a parlare due lingue diverse. Berlusconi non vuole sottoscrivere il ritorno alla lira (tema che peraltro Salvini cavalca sempre meno); e nemmeno, il Cavaliere, condivide l'attacco così frontale all'Europa. Europa che, è vero, va cambiata; ma non abbattuta come invece predica Salvini. Meglio, quindi, concordare bene i temi da affrontare e parlare in coro e senza stecche. Di sicuro c'è sintonia sull'immigrazione, sull'economica, sul fisco, sul debito pubblico, sul lavoro e sulla previdenza. Ma su alcune questioni la distanza tra Salvini e Berlusconi resta ampia.

Così, il Cavaliere non scioglie ancora le riserve sull'appuntamento dell'8 novembre. Qualche azzurro frena l'abbraccio: «Sono tra quanti esortano da tempo Berlusconi a riprendere una forte iniziativa politica e una guida diretta di Fi e del centrodestra - dice per esempio Gasparri -. Ma proprio per questo ritengo che una sua eventuale presenza alla manifestazione di Bologna debba essere collegata alla definizione di una piattaforma comune». E ancora: «Si mettano allora intorno a un tavolo tutti i partiti alternativi alla sinistra anche in questa occasione di Bologna. Bisogna agire uniti perché il protagonismo, per quanto salutato da un momentaneo successo, non è sufficiente per creare una forte alternativa di centrodestra».

E poi c'è un altro problema logistico ma anche squisitamente politico: sul palco chi dovrebbe salire come candidato sindaco della città, la leghista Lucia Bergonzoni o il giovane azzurro Galeazzo Bignami? Non è necessario arrivare all'appuntamento dell'8 novembre avendo già scelto il cavallo giusto da far correre per la città ma sarebbe decisamente meglio per dare un ulteriore messaggio di unità. Il Cavaliere ne parlerà presto anche con Massimo Palmizio, coordinatore azzurro di Forza Italia.

Non solo Bologna: giovedì prossimo, infatti, tornerà ad incontrare i responsabili del partito di tutte le Regioni; mentre domani sarà a Roma per presenziare alla direzione nazionale di Rivoluzione cristiana, formazione politica fondata e guidata da Gianfranco Rotondi.

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