Le aggressioni alle nostre forze dell'ordine continuano ad aumentare. Basta guardare i numeri snocciolati oggi dal ministero dell'Interno per capire che ci troviamo davanti a un odio senza precedenti. I poliziotti e i carabinieri vengono continuamente presi di mira e attaccati con una violenza inaudita. Molti di loro finiscono addirittura in ospedale per le ferite riportate in questi attacchi. Soltanto nei primi quattro mesi dell'anno si parla di quasi mille agenti colpiti senza pietà. "Nel dl Sicurezza bis - fanno sapere dal Viminale - è previsto, tra le altre cose, un inasprimento delle pene per chi aggredisce le forze dell'ordine". Peccato che il decreto sia tenuto in ostaggio dai Cinque Stelle che ne osteggiato l'approvazione.
L'ultimo attacco è di ieri sera. A Napoli un centinaio di esponenti dei centri sociali napoletani si sono radunati per contestare Matteo Salvini (guarda il video), giunto in città per partecipare al comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Quando il vice premier leghista ha lasciato il palazzo di governo, all'angolo tra piazza del Plebiscito e piazza Trieste e Trento, i manifestanti hanno attaccato le forze dell'ordine che erano state schierate in assetto antisommossa perché si temevano scontri. "Fascisti di merda", "Bastardi" e "Maledetti celerini", hanno urlato gli antagonisti prima di iniziare la carica. Contro gli agenti è volato di tutto. I più facinorosi ha anche usato le transenne per sfondare il cordone della polizia (guarda il video) e raggiungere la Prefettura, ma sono stati subito respinti anche con manganelli. Uno degli agenti in servizio è stato ferito gravemente: lo hanno colpito alla testa e lo hanno lasciato sanguinante in mezzo ai tafferugli. "Vedere il volto insanguinato del nostro collega – afferma Giovanni Panico, segretario regionale della Fsp Campania – è solo l'ultimo motivo di sconforto".
Ormai basta un'occasione qualunque per scatenare il solito odio di centri sociali, antagonisti e no global contro chi indossa una divisa. "Non è la prima volta che accade una cosa del genere, anzi fa notizia quando tutto scorre liscio", si è lamentato il segretario generale provinciale del Coisp, Giuseppe Raimondi. "I poliziotti, i carabinieri o chiunque indossi una divisa, restano obiettivi della furia cieca di questi pseudo manifestanti, anzi di delinquenti della peggiore specie che non hanno esitato a lanciare transenne stradali in testa ai poliziotti". Come fa notare anche Stella Cappelli, segretario generale della Fsp, le forze dell'ordine sono diventati gli "incolpevoli bersagli di frustrazioni, malumori, contestazioni che in alcun paese che possa dirsi civile possono tramutarsi in disprezzo per chi fa solo il suo lavoro". E questo continuerà a verificarsi finché ci saranno forze politiche che giustificano le violenze contro le forze dell'ordine e coccolano che le aggredisce.
I numeri di questo massacro silenzioso sono drammatici. E si fanno sempre più allarmanti. Nel primo quadrimestre del 2019, secondo l'ultimo report del ministero dell'Interno, sono stati feriti 248 poliziotti e 615 carabinieri. Nello stesso periodo dell'anno precendente erano stati 188 i poliziotti e 328 i carabinieri aggrediti durante i servizi operativi. I dati complessivi segnano 863 feriti rispetto ai 516 dell'anno precedente. Si tratta di un incremento di 347 unità in questo inizio anno. "Nel decreto Sicurezza bis - osservano fonti del Viminale - è previsto, tra le altre cose, un inasprimento delle pene per chi aggredisce le forze dell'ordine". A chiedere leggi più severe e una certezza della pena per chi delinque sono gli stessi agenti che troppo spesso assistono a processi troppo benevoli nei confronti di chi li attacca. Il dl Sicurezza bis potrebbe essere appunto una risposta concreata a queste esigenze. Mancano ancora alcune limature di natura tecnica, ma il provvedimento è solido. Ha, tuttavia, bisogno soltanto dell'accordo politico.
"Il Movimento 5 Stelle sta con i violenti che attaccano le forze dell'ordine, come è successo anche ieri sera a Napoli, o con polizia e carabinieri?", si chiedono al Viminale. "Sta con chi difende i confini o con gli scafisti? Sta con gli inquirenti che vogliono sbattere in galera i condannati o con i criminali a spasso perché non ricevono le notifiche dai tribunali?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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