Cronaca locale

Il padre di Luca Sacchi: "Avevo sospetti su Anastasiya, ma lui l'amava"

Il padre di Luca Sacchi: “Quest’estate in vacanza abbiamo notato una strana intesa fra Anastasiya e Giovanni Princi. Lui non mi è mai piaciuto”

Il padre di Luca Sacchi: "Avevo sospetti su Anastasiya, ma lui l'amava"

Parla il padre di Luca Sacchi, il 24enne ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso a Roma. Lo fa dalle colonne del Corriere della Sera. Alfonso Sacchi ricorda bene i momenti in cui ha conosciuto Giovanni Princi amico “speciale” di Anastasiya. Quello che avrebbe partecipato allo scambio droga-soldi quella tragica notte. Quest’estate, in vacanza ad Auronzo di Cadore, Princi si è presentato dalla famiglia di Luca con la fidanzata. Stavano anche loro in Veneto, in un paese vicino, così almeno gli avevano detto.

“Con i miei figli Luca e Federico ci siamo frequentati qualche giorno per fare sport, andare in bicicletta, arrampicarci con le funi. A un certo punto però con mia moglie Tina abbiamo avuto l’impressione che fra lui e Anastasiya, che stava sempre con noi, ci fosse un’intesa particolare”, afferma il padre di Luca. Il personal trainer freddato con un colpo di pistola alla testa avrebbe subito smentito qualsiasi legame. Quell’impressione l’avevano comunicata al giovane che aveva risposto: “Ma chi Anastasiya? Con Giovanni? Ma che davvero credete a una cosa del genere?". Per lui era già finita lì.

Al padre di Luca, Princi non era mai piaciuto. Troppo sfacciato, con un’educazione diversa da quella che ha avuto suo figlio. “Non era un amico d’infanzia di mio figlio. Si sono conosciuti all’ultimo anno di liceo al Kennedy e lui a scuola già veniva descritto come una testa calda. Poi si sono persi di vista e si sono ritrovati per caso in birreria, prima dell’estate”. Non piaceva nemmeno agli amici di Luca: “Si sente tutto lui - dicevano -, come fosse un dio”.

Alla domanda su come Luca lo considerava, papà Alfonso risponde. “Avevano la passione per le moto. Quando gli ho fatto presente che quel ragazzo non andava bene, lui mi ha rassicurato: Papà, non ti preoccupare, andiamo solo a correre in pista. Non ho mai influenzato le sue scelte, sapeva badare a se stesso”. Poi l’intervista si concentra sulla giovane compagna del ragazzo ucciso. La amava? “Tantissimo. Ora non so più chi sia. Abbiamo sperato fino all’ultimo, ma vederla fuori dalla caserma ci ha sconvolto. Se è colpevole, è giusto che paghi”.

L’avevano accolta in casa come una figlia. Luca l’amava e quindi l’amavano anche loro. “Già dopo pochi mesi si è trasferita a casa nostra, dormiva in camera con Luca”. Si era trasferita a casa dei Sacchi dopo avergli confessato che il patrigno la maltrattava. “Così abbiamo detto a Luca di farla venire a vivere a casa nostra. Non sappiamo più cosa pensare”. In tv la mamma di Luca accusa però senza mezzi termini la 25enne ucraina: “Ti ho chiesto più volte se c’entravi qualcosa con questa storia, hai sempre detto di no. Luca non ha mai avuto a che fare con questi delinquenti, voglio sapere perché non c’è più”.

Si attendono risposte.

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