Cultura e Spettacoli

E i personaggi noti aiutano le colleghe

Paul Feig: «Mettiamo in contatto le talentuose con gli studios»

da Roma

Clarkson e Karlsen sono due tra le poche donne riuscite a diventare regista e produttrice. Ma, ancora oggi, è molto difficile entrare nel mondo della produzione cinematografica e televisiva da dietro le telecamere, se non come segretarie. Così, tra i molti eventi, dibattiti e acquisizioni di diritti, il Mia, Mercato internazionale delle Tv che ha portato a Roma il gotha dell'industria mondiale del settore (più di 2000 operatori da 50 Paesi) ha voluto ospitare quest'anno uno spazio dedicato al tema dell'inclusione femminile. E, in particolare, alla presentazione del progetto ReFrame, sostenuto dall'organizzazione Women in film, tv e media (che da pochi mesi opera anche in Italia) che si propone, appunto, di aiutare le aspiranti registe, produttrici e autrici ad avvicinarsi ai producers. Il concetto fondamentale non è quello di seguire il modello di quelle che da noi si chiamano «quote rosa», ma di finanziare e sostenere chi veramente vale e i prodotti realizzati con l'apporto di entrambi i generi. Ad illustrare il progetto, oltre alla sua direttrice Kirsten Schaffer e alla direttrice editoriale del Mia Lucia Milazzotto, anche Paul Feig, regista da sempre impegnato per una pari opportunità nel suo ambiente. Lui, autore del Ghostbusters al femminile, de Le amiche della sposa e di Spy, racconta il suo lavoro di moral suasion: «Siamo un gruppo di 60 ambasciatori di nomi noti tra attori, registi, produttori, direttori, che si impegnano a sponsorizzare le colleghe, ovviamente solo se lo meritano, anche perché noi ci mettiamo la nostra credibilità. Andiamo direttamente negli studios a parlare con i dirigenti. E ci rivolgiamo anche alle registe importanti che, si spera, siano portate ad aiutare di più». Ma il problema sta alla radice: poche donne scelgono di studiare per entrare nelle maestranze... «Questo è un problema storicamente vero. Però adesso ci sono molte più opportunità. E le case di produzione cominciano a capire che la prospettiva femminile può portare a una valorizzazione dei prodotti e anche a un loro maggiore successo commerciale». In Italia ci vorrà ancora più tempo...

LR

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