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Gosnell, il film contro l'aborto che nessuno voleva produrre è un successo

Nessuno si aspettava un tale successo per Gosnell, film sull'aborto appena uscito in America nell'indifferenza dei media, ecco il caso che ha appassionato

Gosnell, il film contro l'aborto che nessuno voleva produrre è un successo

Ci sono storie che restano celate nell’ombra, nell’indifferenza dei media e delle istituzioni, storie di grande valenza che finiscono del dimenticatoio. Un destino del genere stava accadendo a Gosnell, film diretto da Nick Searcy, che fino all’ultimo minuto ha rischiato di restare chiuso in un cassetto impolverato. Invece alla fine è riuscito a trovare una distribuzione e, nell’indifferenza più totale, ha registrato comunque un incasso pari a un 1,2 milioni di dollari, arrivando a sfidare colossi come “First Man” e l’horror per bambini “Goosebumps 2”. Nessuno credeva in un tale successo, né il regista né tanto meno il produttore, che hanno fortemente voluto la realizzazione del lungometraggio.

Gonell è un film scomodo, un film che nessuno voleva realizzare, rifiutato persino dagli stessi attori, ma alla fine ha trovato il modo di far parlare di sé. Al centro c’è la storia di Kermitt Gosnell, medico condannato all’ergastolo nel 2013, accusato di aver praticato aborti illegali e di aver ucciso molti bambini dentro e fuori il grembo materno. Accusato di essere uno dei serial killer più efferati della storia americana, il processo ai danni di Gonell, più volte è stato insabbiato dai media, e questo ha spinto i produttori ad indagare sulla questione. Non si conosce il motivo di questo insabbiamento, ma alla luce di uno straordinario successo ai botteghini, evidentemente era arrivato il momento di scoperchiare quel “mistico” Vaso di Pandora. Sicuramente alla base del successo c’è la storia stessa di Gosnell, che è raccontata con crudeltà ed estrema dovizia, un film dove non ci sono né vinti né vincitori.

Poche sono le testate giornaliste che hanno recensito il film, persino Variety ha evitato di approfondire la questione.

Un commento a “Gosnell” si può leggere solo sul Los Angeles Times e su Forbes, ma entrambi sono molto cauti.

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