Cultura e Spettacoli

L'Arena, la verità di Giletti: "Ecco perché lascio la Rai"

Il conduttore parla del suo approdo a La7: "Qualcuno sperava che L'Arena non andasse più in onda perché, dicono, dava molto fastidio"

L'Arena, la verità di Giletti: "Ecco perché lascio la Rai"

L'addio si è consumato. Massimo Giletti passa dalla Rai a La7, lasciando dopo 30 anni viale Mazzini. Nella rete di Cairo il conduttore continuerà a fare L'Arena. "Qualcuno sperava che non andasse più in onda perché, dicono, dava molto fastidio. Ma L’Arena è la mia creatura professionale, l’ho fatta nascere, l’ho modellata. Ho scelto La7 perché ho capito che era lì la strada per dare continuità a questa esperienza", ha spiegato il conduttore in una intervista al Corriere della Sera.

Giletti poi si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Evidentemente il direttore generale, che ha la piena libertà di scegliere la propria linea editoriale, ha ritenuto che il successo di un programma seguito da quattro milioni di spettatori, con oltre il 22% di share dalle 14 alle 15, non bastasse per essere riconfermato. Evidentemente L’Arena è un programma scomodo. È vero, mi hanno difeso Meloni e Salvini però storicamente la politica sposa le convenienze dell’istante, ma tutti sanno che io sono un uomo libero... Non ho mai avuto padroni, la mia forza è sempre stata quella di essere super partes. Mai avuto alcun mandato politico, ed è stata la mia identità. Credevo bastasse per una tv pubblica avere questi risultati come garanzia. Evidentemente non è così. E un domani qualcuno dovrà spiegare, non a Giletti ma ai quattro milioni di telespettatori, perché L’Arena è stata chiusa. Ma la verità, non le favole".

Poi una frecciata contro il direttore generale Mario Orfeo: "Pensavo fosse un amico ma evidentemente ci sono ruoli e situazioni che cambiano gli uomini, li inaridiscono. L’ho visto il lunedì successivo e mi ha detto: chiudo L’Arena, e basta, così ho deciso.

Adducendo una scusa che mi fa sorridere: cioè che la gente, la domenica pomeriggio, deve rimanere tranquilla".

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