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Difensore per caso francese per scelta Umtiti imita Thuram

Nato in Camerun, ha voluto giocare coi Bleus Da pasticcione a decisivo, come Lilian nel '98

Difensore per caso francese per scelta Umtiti imita Thuram

Nel gol partita di Umtiti al Belgio c'è l'essenza di un film già visto vent'anni fa. Anche in quell'occasione si giocava per un posto in finale e a far fuori la Croazia ci pensò proprio un difensore, Lilian Thuram, autore di una doppietta. Per la cronaca le prime e uniche gemme in 142 presenze con i galletti. Umtiti sta innescando suggestioni sopite da parecchio tempo e la grandeur francese potrebbe rivivere anche grazie alle sue incursioni aeree. Ha infilato di testa Courtois (l'altra sera miracoloso in almeno un paio di circostanze), ricordando di essere stato centravanti in una precedente vita sportiva.

Samuel Umtiti, 24enne figlio del Camerun e maggiore di quattro fratelli, sognava infatti di ripercorrere le orme di Roger Milla. Quando da ragazzino venne tesserato dal Lione gli allenatori cercarono di sfruttare la sua fisicità in area di rigore. Fu tutto inutile: il giovane Samuel si batteva come un leone, senza mai arrivare puntuale all'appuntamento con il gol. Ci fu un momento in cui il club iniziò ad accarezzare l'idea di sbarazzarsi di un attaccante tanto goffo e maldestro, di rottamarlo in una società satellite, o di rispedirlo tra i dilettanti del Menival, la squadra degli inizi. Messo alle strette Umtiti chiese di poter provare a giocare in difesa, senza essersi cimentato in quel ruolo neppure in allenamento. E invece arrivarono svolta e consacrazione. «Sembrava nato per fare il marcatore, io credo che neppure lui sapesse di avere un simile potenziale», racconta Claude Puel, l'allenatore testimone del cambio di pelle. Una volta cancellato l'equivoco tattico, la carriera di Umtiti ha preso il volo e a farne le spese nell'Olympique è stato il croato Lovren.

L'approdo in nazionale risale a due anni fa, poco prima della firma col Barcellona. Già, ma quale nazionale? Il Camerun l'avrebbe voluto a tutti i costi, tant'è che per convincerlo la federazione spedì direttamente da Yaoundè proprio il suo idolo d'infanzia, Roger Milla. «Sembrava una candid camera - racconta Umtiti - apro la porta di casa e me lo trovo di fronte. Purtroppo ho dovuto dargli una grossa delusione. Il Camerun mi ha dato i natali, ma avevo appena due anni quando me ne sono andato con la mia famiglia». Al resto ci ha pensato la sorte, togliendo di mezzo Mathieu per infortunio alla vigilia degli Europei del 2016. Deschamps non ha esitato a convocarlo, ma quel torneo paradossalmente avrebbe potuto tarpargli per sempre le ali. Nella finale del Saint Denis col Portogallo fu proprio Umtiti a perdersi Eder, l'estemporaneo eroe della notte da canone inverso e di un Cristiano Ronaldo azzoppato. La stampa non fu tenera con Samuel il pasticcione, ma Deschamps lo difese a oltranza, assumendosi tutte le responsabilità, puntando su di lui per la campagna di Russia come partner di Varane. Nemici sulla rotta Barcellona-Madrid, gendarmi insuperabili nella trincea francese. Una linea maginot che non disdegna qualche inserimento offensivo: Umtiti ha affondato il Belgio, Varane ha aperto le danze con l'Uruguay.

Perché se i galletti scoppiano di salute in attacco con Griezmann e Mbappé, Umtiti e Varane fino a questo momento sono stati più prolifici di Giroud.

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