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Higuain è un romanzo scritto e Dybala una poesia recitata

I due argentini sono il calcio oltre le paturnie su tattiche, gioco e schemi: senza gente così non si va da nessuna parte

Higuain è un romanzo scritto  e Dybala una poesia recitata

I gol di Gonzalo Higuain sono un romanzo. Ma il colpo di tacco e i passi di danza di Paulo Dybala sono poesia. Questo è il calcio oltre le paturnie mentali e filosofiche sulla tattica, le ripartenze, il collettivo, l’orchestra, lo spirito. Balle se non hai poi la bestia, il romanziere, il poeta, colui il quale ti cambia la musica, il gioco e, poi, il risultato. E nel football conta questo, questo sta scritto sugli almanacchi, questo passa alla cronaca e quindi alla storia. La Juventus sbanca il casinò di Montecarlo, ha vinto la prima di semifinale, esibendosi davanti al principe che ha tenuto per mano la principessa Charlene, coppia romantica anche allo stadio di pallone, quadro magnifico in una tribuna piena di “modello unico” in quantità industriale e patrimoni ultramilionari. Tra gli altri da segnalare Mario Balotelli addobbato come un nobile re africano. La Juventus vestita di azzurro come appunto il principe delle favole, ha giocato prima di impeto e quindi all’italiana, lasciando sfogare i monegaschi che hanno spinto parecchio e cocciutamente sulla fascia sinistra dove Allegri ha rinunciato alla corsa di Cuadrado preferendo andare sul sicuro, dunque con Dani Alves e Barzagli a difendere la zona. Al romanziere e al poeta, devo aggiungere il padre padrone, nel senso di Buffon, un professionista di anni trentanove che gioca sempre come un debuttante, con l’entusiasmo giusto e la reattività necessaria. Un paio di interventi, nella prima parte della sfida, hanno ribadito la classe enorme del portiere della Juventus e della nazionale che due anni fa aveva pensato al ritiro e oggi non pensa affatto di mollare il posto a chiunque si presenti al centro sportivo di Vinovo. Il resto è il muro di Torino, al secolo Barzagli, Bonucci, Chiellini che resiste a qualunque tipo di attacco e demolizione, dovunque venga eretto. Il Monaco è andato a sbattere la testa, il campionato francese è una cosa, il confronto con la scuola italiana ha smascherato i limiti difensivi della squadra del portoghese Jardim. Quando vedi Higuain esultare dopo il gol ripensi per forza ad Aurelio De Laurentiis e alla sua prosopopea e pensi che novanta milioni versati al Napoli sono stati un affare ma cento e più milioni per la vendita di Pogba al Manchester United sono stati un affarone da premio Nobel della finanza calcistica. Allegri ha concesso orejas y ovaciones, l’applauso d’onore a Higuain, richiamandolo a quattordici dalla fine, mandando in mischia Cuadrado.

Il romanziere è andato a sedersi con la faccia godutissima e le tasche piene di “fiches” mentre Charlene consolava il consorte massaggiandogli la schiena nobile ma piegata dalle botte juventine.

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