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A Icardi basta un pallone per far suo il derby. Il Milan si fa beffare

Un gol annullato per parte, un palo di De Vrij poi la difesa rossonera apre la porta a Maurito

A Icardi basta un pallone per far suo il derby. Il Milan si fa beffare

Milano La svolta arriva in fondo a un derby adrenalinico. La firma è di Mauro Icardi che come l'anno scorso decide in pieno recupero, stavolta con una testata che piega la resistenza di un Milan troppo timoroso per pensare di mettere le mani sulla stracittadina. La vittoria di Spalletti nasce sull'asse Champions: perché è Vecino che imbecca il capitano per il gol che porta i nerazzurri a sei punti dalla Juventus. Invece i rossoneri restano nella parte bassa della classifica, pur avendo una partita da recuperare. La svolta è tutta dell'Inter, la seconda della stagione dopo quella con il Tottenham, e uscire dalla sosta così moltiplica le energie. Mentre ridimensiona il Milan nella corsa Champions dopo una striscia di vittorie. Troppo poco Higuain nella notte di Icardi, perché la squadra di Gattuso è sembrato non voler perdere più che vincere questo derby.

Ci sono cartoline che fanno capire più di ogni cosa questo derby della Madonnina. In metropolitana un papà fa ripetere alla figlia la lezione di greco, mentre vanno a San Siro; il presidente del Milan Scaroni, si fa le scale di San Siro, addirittura facendo una rampa in più sbucando quasi in tribuna stampa. E le scenografie sono la cornice da brividi: il serpente nerazzurro che fa piccolo il Diavolo da una parte, dall'altra le mani che stritolano il biscione nerazzurro con tanto di frase in dialetto a casa dei parenti non si va con le mani vuote. Chapeau.

L'Inter parte come tarantolata, mettendo alle corde il Milan. E trova anche il gol, ma la deviazione di Vecino mette in fuorigioco Icardi che segna. Serve solo la conferma del Var. L'Inter se possibile riparte ancora più rabbiosa. Crea occasioni proprio come le aveva disegnate: palle inattive su cui far valere la fisicità nerazzurra. Una volta è bravo Donnarumma su Perisic, l'altra è l'incrocio dei pali a salvare la porta rossonera. A quel punto il match ha già vissuto una prima svolta. Perché dopo un brutto scontro a centrocampo tra Biglia e Nainggolan (giallo all'argentino, ma il pestone è del belga), su un successivo scontro ravvicinato tra i due, da Roma a Milano è sempre derby, il belga è obbligato a uscire. L'Inter perde in aggressitività, ma Borja Valero entra subito in partita aggiungendo qualità.

Il Milan è fortunato quanto lo era stato nella sfida di aprile per stessa ammissione di Gattuso. Però appena riesce a mettere la testa fuori dalla tana, ha le carte in regola per fare male. Per un tempo gli manca il coraggio proprio come allora, eppure l'allenatore rossonero aveva insistito su questo. I suoi davanti all'aggressione avversaria non palleggiano quasi mai. Però quando l'Inter respira, i rossoneri danno segnali di vita. Addirittura Musacchio segna, ma è in fuorigioco sul tocco di Romagnoli. Azione fotocopia del gol annullato all'Inter. Poi Higuain nell'unica palla giocabile in 45' viene murato. Ecco la differenza nel duello tra i numeri nove è tutta qui: Spalletti riesce a servire il suo capitano, Gattuso abbandona il Pipita a se stesso.

Nella ripresa l'Inter non può mantenere il ritmo forsennato e il Milan fa meno fatica e se non altro riguadagna metri di campo. Perché la presunta superiorità tecnica di cui aveva parlato alla vigilia l'allenatore rossonero non si vede, soprattutto nell'incapacità di gestione della palla. Di conseguenza l'Inter torna a pressare. I due allenatori fanno di tutto: Spalletti trova il tempo anche per recuperare un foglio della scenografia vagante per il campo in una serata ventosa con il primo vero freddo di un autunno caldissimo; Gattuso tira la gamba di Politano in preda ai crampi. Poi fanno le mosse per vincere la partita: il toscano toglie Perisic e mette Keita, un altro interista con le accecanti scarpe fosforescenti. Il calabrese risponde ascoltando il suo ex presidente, Silvio Berlusconi: dentro Cutrone a far compagnia a Higuain, anche se il baby parte molto largo. Alla fine decide il nove nerazzurro, quando il derby sembra trascinarsi verso il sesto pareggio nelle ultime nove stracittadine, anche San Siro perde la voce.

Ma all'ultimo respiro il boato è nerazzurro: la testata di Icardi fa volare l'Inter.

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