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Mou torna Special senza Ibra e con Pogba

Lo United vince il trofeo che gli mancava e giocherà la prossima Champions

Mou torna Special senza Ibra e con Pogba

Marcello Di Dio

Una volta la sua meravigliosa ossessione era la Champions, il trofeo che gli aveva fatto guadagnare il soprannome di Special. Josè Mourinho aveva sempre sminuito l'Europa League, pur avendo vinto la Coppa Uefa nel 2003 che diede il via alla sua brillante carriera. Ieri sera, alzando il trofeo meno amato pur con la tristezza nel cuore per quanto accaduto a Manchester lunedì scorso (un minuto di silenzio prima della gara e lutto al braccio per i Red Devils), ha ritrovato l'Europa dei grandi. Sfuggita sul campo della Premier, di fronte allo strapotere di Antonio Conte e del suo Chelsea, ma battuto anche dai vari Pochettino, Guardiola, Klopp e Wenger. Per il portoghese è il 17° trofeo in 25 finali giocate, lui che ha vinto nove titoli in quattro nazioni diverse. E ora tornerà a confrontarsi con le grandi del calcio continentale, grazie al suo personale «tripletino» stagionale composto, oltre che dall'Europa League, dalla Coppa di Lega e dalla Community Shield.

Manca solo Ibrahimovic, un ex rimpianto dalle parti di Amsterdam, dove mosse i primi passi da calciatore. Ancora una volta non riesce ad alzare un trofeo europeo, ma stavolta perché bloccato in infermeria. Non c'è praticamente partita nell'impianto gioiello della Friends Arena di Stoccolma contro l'Ajax dei ragazzini terribili che per una notte restano timidi davanti ai più blasonati avversari. La stagione degli olandesi era stata già eccezionale con l'arrivo al traguardo di Stoccolma e contro il Manchester United è mancato quel gioco spumeggiante che aveva guidato la truppa di Bosz fino al prestigioso appuntamento. Gli inglesi dimostrano di aver studiato bene gli avversari: chiudono bene tutti gli spazi e bloccano gli uomini chiave dei lancieri, non consentendo loro di alzare il ritmo. Prestazione pressoché perfetta della difesa dei Red Devils (compreso l'italiano Darmian), che concede solo un'occasione al pur vivace Traorè, ma in generale di tutta la squadra di Mourinho.

È Pogba a rompere l'equilibrio dopo 18 minuti, complice la deviazione di Sanchez e una palla fatale persa sulla trequarti da un'Ajax irriconoscibile. L'ex juventino si esalta e alla fine alza quel trofeo europeo che gli era sfuggito due anni fa con la Juventus. Il talento Klaassen non entra mai in partita, delude anche - ma il merito è dei centrali dello United - il baby Dolberg che inseguiva il primato nella classifica dei bomber (alla fine vinta dal romanista Dzeko e da Giuliano dello Zenit). Il gol di Mkhitaryan in rovesciata a inizio ripresa chiude in pratica la gara: per l'armeno è il quarto gol in trasferta in questa edizione dell'Europa League. L'Ajax non riesce a reagire anzi lo United rischia di incrementare il bottino e conquista l'unico trofeo che gli mancava in bacheca. E nel finale c'è spazio anche per Wayne Rooney, 559 presenze con il Manchester.

L'addio sul campo ai Red Devils.

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