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"Racconto a mia figlia un mondo che cambia troppo velocemente"

C'è sempre una ragione di più per ascoltare Ermal Meta

"Racconto a mia figlia un mondo che cambia troppo velocemente"

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"Racconto a mia figlia un mondo che cambia troppo velocemente"

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C'è sempre una ragione di più per ascoltare Ermal Meta: stavolta è la gioia che esce quasi di nascosto, autentica ma filtrata, dalle sue nuove canzoni. «Ho iniziato il disco con la mia solita speranzosa disperazione, poi è arrivata una bellissima notizia e allora tutto è passato in secondo piano». La notizia è l'arrivo di Fortuna, che nascerà a giugno e alla quale è stato dedicato il nuovo disco, appunto Buona Fortuna. Ha appena compiuto 43 anni, Ermal Meta, nato a Fier a ottanta chilometri da Tirana in Albania, si è fatto conoscere con La Fame di Camilla e poi è diventato solista grazie a una scrittura originale, a testi dolci e malinconici e a una capacità senza tempo di stare sul palco, dove spesso improvvisa e si lascia trasportare dalle emozioni e dal bisogno di comunicare. Ha vinto Sanremo con Fabrizio Moro e al quinto album adesso ha iniziato una sorta di «viaggio dentro me stesso» che passa anche attraverso il Concertone del Primo Magigo (lo presenterà con Noemi) e due mesi di concerti a partire dall'esordio al Teatro Romano di Verona il 13 luglio. Comunque vada, Ermal Meta lo riconosci subito per uno stile vocale asciutto e balcanico e per una struttura musicale con tanti punti cardinali, dai Radiohead ai Verdena passando per U2 e la cosiddetta «canzone d'autore di seconda generazione», quella di Max Gazzè o Daniele Silvestri.

La dedica a una figlia non ancora nata.

«Quando Fortuna sarà abbastanza grande e potrà capire la musica, queste sono le canzoni giuste per spiegarle la mia visione del mondo mentre la aspettavo. Questo è un disco di memorie che cambieranno come sempre accade nella vita ma rimanendo scolpite dentro di me».

Tutto cambia molto più velocemente di prima.

«Ad esempio io in tre anni sono passato da giovane promessa a veterano. Non era mai accaduto prima con così tanta rapidità che un esordiente passasse di ruolo così in fretta».

Ha calibrato i «feat.» con attenzione. C'è Levante in Io e te e Jake La Furia in Male più non fare.

«Sono collaborazioni nate per esigenza, perché sentivo che quei pezzi avevano bisogno di un alter ego per realizzarsi fino in fondo»

Tra poco sul palco con Noemi al Circo Massimo.

«Non avrei mai pensato di fare il conduttore. Però mi esibirò anche con le mie nuove canzoni».

Un anticipo del tour.

«Sì quello è un appuntamento che per me è sempre più importante. Mi piace suonare dal vivo, avrò una grande band, metterò tutti i miei singoli in scaletta ma anche i nuovi brani. Ci saranno momenti intimisti ma anche abbastanza improvvisazione.

A me non piace fare sempre gli stessi concerti».

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