Uccise il padre e l'amico: niente processo per il 21enne

Il duplice omicidio si consumò ad agosto del 2023 a Mondovì, nel Cuneese. La perizia psichiatrica ha accertato che Sacha Chang, l'autore del delitto, è affetto da disturbi psichici. Sarà trasferito in una Rems: "È pericoloso"

Uccise il padre e l'amico: niente processo per il 21enne
00:00 00:00

Non ci sarà nessun processo per Sacha Chang, il 21enne olandese che lo scorso agosto uccise il padre, Haring Chain-Fa Chang, e l'amico di famiglia, il dottor Lambertus Ter Horst a Montaldo Mondovì, nel Cuneese. La perizia psichiatrica del professor Luca Freilone, lo specialistica incaricato dal tribunale, ha stabilito che il giovane era incapace di intendere e volere al momento del fatto, dunque non imputabile. Il ragazzo sarà trasferito dal carcere di Torino, dove si trova attualmente, in una struttura Rems poiché, al momento, è considerato "socialmente pericoloso".

Il trasferimento nella Rems

Il difensore del 21enne, l'avvocato Luca Borsarelli, aveva chiesto che l'assistito fosse trasferito in una Rems, ovvero una struttura sanitaria di accoglienza per autori di reato affetti da disturbi psichici. Il gip del tribunale di Cuneo, Daniela Rita Torinesi, ha accolto la richiesta del legale. "Dispiace per la situazione umana di questo ragazzo che sta vivendo il dramma della malattia però dal punto di vista difensivo abbiamo ottenuto quello che speravamo, che non fosse imputabile perché è apparso immediatamente come una persona poco capace di intendere", ha detto Borsarelli all'Adnkronos. "Di solito il percorso medio in Rems è di circa un annetto poi se la persona sta meglio viene mandata in strutture probabilmente più curative e meno detentive. - ha continuato Borsarelli - Di solito il percorso medio in Rems è di circa un annetto poi se la persona sta meglio viene mandata in strutture probabilmente più curative e meno detentive.".

L'omicidio e la fuga nei boschi

Il duplice omicidio risale al 16 agosto 2023. Sacha Chang accoltellò il padre, un 65enne di origini cinesi, e l'amico di famiglia, un medico di 60 anni, che li stava ospitando per le vacanze estive nella sua abitazione a Montaldo di Mondovì. Dopo il delitto, il 21enne fuggì nei boschi della Val Corsaglia. Le ricerche impegnarono decine di uomini delle forze dell'ordine, unità cinofile ed elicotteri. La caccia all'uomo durò due giorni: i carabinieri lo rintracciarono nei pressi di una cappella, nel Monregalese, mentre stava riposando su una panchina.

Il giovane, visibilmente provato e con i vestiti ancora sporchi di sangue, si consegnò ai militari senza opporre resistenza. Le successive indagini accertarono che il ragazzo era seguito in un centro ad Amsterdam, dove viveva, per alcuni disturbi di natura psichiatrica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica