"Ci siamo baciate, lei era d'accordo"

La versione dei due giornalisti accusati di stupro da una collega. Il giallo del drink

"Ci siamo baciate, lei era d'accordo"
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«Tutti eravamo euforici, ma lucidi». È perentoria Sara Giudice, la giornalista accusata insieme al compagno Nello Trocchia di stupro nei confronti di una collega, nel ricostruire quanto accaduto lo scorso 29 gennaio. I contorni della vicenda riportata dalla Verità sono noti: invitata alla festa di compleanno della cronista ex La7 - sbarcherà in Rai con Antonino Monteleone - in un pub del quartiere romano di Trastevere, la presunta vittima avrebbe sostenuto di aver bevuto una birra e un paio di drink e di essere stata oggetto di attenzione da parte della festeggiata. A bordo dello stesso taxi a fine serata, la donna sarebbe stata molestata da Giudice e Trocchia. Una versione smentita dai coniugi, pronti a denunciare per calunnia.

Intervistata da Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano, Giudice ha negato ogni addebito, fornendo la sua versione dei fatti: «A fine serata ero appoggiata a un camioncino, avevo i tacchi che mi davano fastidio, lei si avvicina e mi dà un bacio. L'ho ricambiata in allegria».

E ancora, sulla presunta tensione sessuale: «Era un gioco ma l'ho condiviso volentieri, mi è anche piaciuto. Ero anche un po' stupita di me perché era la prima volta che mi succedeva con una donna». Sul taxi sarebbe scattato un altro bacio, ha proseguito Giudice, e in questa fase subentrerebbe Trocchia: «Nello cosa faceva? Ci guardava, è una delle persone più rigide che conosca, impacciato con le donne. Poi prende coraggio e chiede se può baciarla. Lei dice: faccio quello che dice Sara. Io: fate come volete». Le effusioni sarebbero proseguite anche una volta scesi dal taxi, prima dei saluti.

Dopo averla sentita via chat per accertarsi del suo arrivo a casa, non ci sarebbero stati più contatti, almeno fino a marzo 2023, quando Trocchia e Giudice sono stati convocati in questura e informati della denuncia.

Giudice s'è inoltre soffermata anche sulla presunta somministrazione di Ghb, la droga dello stupro trovata in un'analisi ma non confermata dai test della Procura (i legali della giovane hanno contestato metodologia e conduzione dei test, chiedendo nuove analisi): «Quando l'ho letto ho pensato alle cose più brutte. Che ci fosse una trama, qualcosa di più grande di noi. Lei dice che a un certo punto qualcuno alle sue spalle le offre un bicchiere, ma non ricorda chi». L'ex giornalista di Piazzapulita ha aggiunto che incontrerebbe volentieri la donna che l'ha denunciata: «La vorrei incontrare e chiedere "Perché? Parliamoci, lo sai anche tu che nessuno ti ha fatto violenza. Ti sei pentita? Ci sta. Ma la crisi di conformismo o il pentimento sono un'altra cosa, non si possono mischiare i piani". Se ho contribuito a farla pentire di qualcosa le dico anche che mi dispiace ma quel bacio era consenziente e lei lo sa».

Una versione diametralmente opposta a quella della ragazza, che ieri tramite il suo avvocato ha ribadito che non

era consenziente. Il pm romano Barbara Trotta ha chiesto l'archiviazione perché il fatto non sussiste ma i legali della donna si sono opposti: il giudice dovrà prendere una decisione nell'udienza in programma a dicembre.

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