Ravasio, un altro arrestato: tutti nella rete della "Mantide"

Amanti e amici sotto il controllo della brasiliana, fermato un ottavo uomo. Ed è giallo anche sulla morte dell'ex marito

Ravasio, un altro arrestato: tutti nella rete della "Mantide"
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Anche lui aveva creduto ad Adilma «Adi» Pereira Carneiro, la 49enne brasiliana che gli aveva promesso un appartamento qualora l'avesse aiutata a mettere in atto il suo piano criminale, l'omicidio dell'ultimo compagno della donna, Fabio Ravasio, 52 anni. Anche lui è stato sedotto dalle maglie della rete gettata dalla «mantide» di Parabiago nella quale sono rimasti impigliati, peraltro senza porsi troppe domande, altri sei uomini, un'accolita di amanti, amici e persino uno dei figli della donna. L'ottavo componente di questa banda di incensurati, l'ultimo in ordine temporale tra gli arrestati dai carabinieri della compagnia di Legnano, è un disoccupato di 45 anni di origine marocchina che la sera dell'omicidio, il 9 agosto, avrebbe inscenato un malore in strada per bloccare il traffico lungo la provinciale tra Casorezzo e Parabiago, in modo tale da permettere alla banda di colpire, investendo il povero Ravasio in sella alla sua mountain bike, senza testimoni e facendolo passare per una omissione di soccorso da parte di una vettura pirata.

È un continuo colpo di scena, man mano che se ne svelano i particolari, il piano ordito dalla donna per uccidere il convivente, padre dei suoi ultimi due figli piccoli (in tutto Adilma ne ha avuti nove, ndr) allo scopo di entrare in possesso dell'eredità dell'uomo, un patrimonio che si aggira sui tre milioni di euro. Solo mercoledì era stato fermato il settimo uomo del gruppo, Fabio Oliva, un meccanico 40enne di Parabiago che aveva avuto il compito di sistemare e in seguito di far sparire la Opel Corsa nera con la quale era stato travolto e ucciso Ravasio. Pure lui ha fatto capire agli investigatori di aver avuto una relazione con la sudamericana, finendo in un elenco che contava già un marito (Marcello Trifone, dal quale Adi, pur convivente e madre dei figli di Ravasio, non si era mai legalmente separata) e un amante (Massimo Ferretti, titolare di un bar sempre a Parabiago), tutti assoldati e coinvolti nel piano ideato da Adilma, l'unica peraltro a essersi costruita un alibi (smontato in seguito dagli inquirenti) per i minuti del delitto. «

È sconcertante ragiona il pm Ciro Caramore nell'ordinanza osservare come la Pereira sia riuscita a far realizzare l'omicidio ad altri, senza «sporcarsi le mani».

Ma la vicenda è ben lontana dal concludersi e potrebbe riservare molte altre sorprese. La Procura di Busto Arsizio e i carabinieri della compagnia di Legnano si stanno interessando anche al decesso di Michele Della Malva, ex marito di Adi, morto ufficialmente d'infarto mentre si trovava a casa della donna in semilibertà. L'uomo stava scontando una condanna di 29 anni e 10 mesi di carcere per due omicidi. Adesso, dalle carte dell'inchiesta sull'omicidio di Ravasio, leggiamo che Della Malva sarebbe «morto in circostanze che meritano di essere chiarite». Così nei prossimi giorni gli inquirenti acquisiranno i documenti e le cartelle cliniche relative alla morte del pregiudicato che, viste le propensioni della brasiliana, ora si sospetta potrebbe anche non essere morto per cause naturali.

Ci sarebbe inoltre ancora un precedente coniuge della donna.

Si tratta del padre di Igor Benedito (il figlio scelto da Adilma per guidare la Opel Corsa che travolse Ravasio, ndr) e che sarebbe stato ucciso quando la brasiliana era ancora residente in Sudamerica, ma di quella vicenda si sa poco o nulla.

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